Area militare, zona invalicabile, divieto di accesso. Alla vista di cartelli simili, qualsiasi cittadino «normale» si guarderebbe bene dallavanzare e si arresterebbe. Alt e dietrofront obbligatorio, ma non per loro. Loro sono i rom di via Cardinale Tosi, tanto spudorati da non aver il timore di sfidare i militari, impegnati a pattugliare la città, sul loro stesso territorio. Da anni i nomadi occupano saltuariamente, con una ventina di roulotte, il marciapiede della strada dietro San Siro, vicina allo stadio e allospedale San Carlo. Lo stesso marciapiede dove, poco più in là, battono quotidianamente i trans sudamericani e parcheggiano la domenica i tifosi diretti al Meazza. «Ci rimangono per decine e decine di giorni. E quando se ne vanno, lAmsa ha giusto il tempo di ripulire la zona prima che questi tornino. Sono inesorabili», racconta Luigi Santonastaso, consigliere del Pdl in zona 7. Accanto a via Cardinale Tosi, cè unarea militare, protetta con tanto di filo spinato. Ma gli zingari non hanno nessuna paura. Tagliano le reti metalliche, entrano e fanno i loro comodi. Spesso porci comodi, come racconta Santonastaso. «Penetrano nella zona degli alloggi militari e fanno i loro bisogni dove capita. Chissà perché non li fanno nelle loro roulotte. Poi rubano: anfibi, tute, quello che hanno a tiro, insomma. È una cosa incredibile, ma vera». Già, sembra proprio impensabile che i militari restino a guardare inermi. Ma gli alloggi sono separati dalla caserma, hanno persino il numero civico come case qualunque e dunque sono poco vigilati. E i rom ci sguazzano.
Non che ai restanti cittadini della zona vada molto meglio. Le statistiche dei furti qui hanno un andamento anomalo: si impennano ogniqualvolta i nomadi tornano a occupare il marciapiede. «I residenti sono al colmo della sopportazione. E pensare che questarea è sempre più importante per la città dellExpo - si lamenta Santonastaso -. Cè lo stadio, lospedale e qui vicino costruiranno un grande centro termale. Non è più periferia, ma una prosecuzione del centro. Possibile che si tolleri un disagio del genere?».
Laltra domanda da porsi è scontata: di che cosa campano questi nomadi? La risposta è sconcertante. «Di truffe, oltre che di furti. Faccio un esempio: i giovani si buttano contro le auto in manovra o che procedono lente simulando di essere vittime di incidenti. Così frodano assicurazioni e ingannano ignari cittadini convinti di aver compiuto un azzardo al volante», racconta Santonastaso. Non contenti, i più piccoli si divertono lanciando pietre contro le macchine in movimento. «Sono tutti episodi frequenti, raccontati dalla gente che abita qui», ripete il consigliere del Pdl.
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