Cronaca locale

I mobilieri provano a smontare Expo

L’accordo firmato tra la società che gestisce l’evento del 2015 e la Fiera fa scoppiare l’ennesima polemica Il presidente del Salone avverte: «Non tocchino il nostro calendario o invaderemo le strade con gli stand»

I mobilieri provano a smontare Expo

Un accordo tra Expo e Fiera fa scoppiare l’ennesima polemica. Il mondo produttivo è già in allarme. Come se non bastassero quelli che ha già, spuntano altri nemici per l’esposizione universale del 2015. A cominciare dai mobilieri, pronti a una clamorosa protesta che prevede l’invasione delle strade di Milano con stand pieni di mobili. A prometterlo Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit, l’organizzatore del Salone Internazionale del Mobile che vuol difendere gli spazi espositivi della Fiera da un possibile coinvolgimento nell’Expo. «Facciano l’Expo dove vogliono, ma non tocchino le nostre manifestazioni o sarà la rivolta». A fargli eco Giandomenico Auricchio, presidente di Federalimentare. «Molte delle fiere internazionali che si svolgono a Milano - replica duro - hanno contribuito allo sviluppo del Paese. Non si può mettere a rischio il calendario del 2015. I danni sarebbero enormi. Non si può saltare un anno. Non vogliamo interferenze».
La polemica, in realtà, è solo virtuale. Dato che, almeno per ora, solo indiscrezioni velenose e scenari apocalittici parlano di un’esposizione pronta a traslocare nei padiglioni della Fiera vista la difficoltà ad acquisire dalla famiglia Cabassi le aree previste dal progetto. E così l’accordo siglato ieri prevede solo che molti servizi per i visitatori e gli espositori siano affidati a personale e strutture del vicino polo fieristico di Rho-Pero. Il patto è che il tutto, in tempi di bilanci ridotti all’osso, dovrà essere efficiente e conveniente. Prove di collaborazione, dunque, tra Expo e Fondazione Fiera. Di buon auspicio anche per la soluzione del sempre più intricato nodo delle aree di Rho-Pero. L’ultimo passaggio per dare il via definitivo all’organizzazione dell’evento. Con i tempi che cominciano a stringere, lo stesso amministratore delegato Giuseppe Sala ha ricordato che la questione dovrà essere risolta entro la metà di ottobre, prima cioè della riunione del comitato esecutivo del Bie che ha raccomandato a Milano di dare certezze sulla disponibilità delle aree prima della registrazione definitiva del dossier. «Il tema delle aree aleggia - ha ammesso Sala parlando del cda di ieri mattina -. Attendiamo novità a breve». Con il Bie «che sta alla finestra» e che «darà il disco verde quando tutto sarà risolto». E presto dovrebbero arrivare anche novità sulle prime gare, con la società che sta verificando cosa fare internamente e cosa invece dare in outsorcing, cercando la soluzione migliore per evitare eventuali ricorsi dopo delle gare che potrebbero mettere ulteriore pressione sui tempi. «La Fiera - ha voluto ribadire Sala - non farà l’Expo, farà le fiere», e proprio i visitatori dei tanti appuntamenti del 2015, da quelli sulle macchine utensili a Tutto Food, «che vogliamo rendere la fiera numero uno sul cibo al mondo», saranno un volano per portare visitatori all’Esposizione di Milano. «Ogni anno portiamo a Milano 5 milioni di visitatori», ha ricordato l’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali. Di questi, 3 milioni sono consumer e 2 business people, mentre sono 600mila gli stranieri. «Oggi facciamo un importante progresso sulla strada dell'Expo - aggiunge il presidente di Fondazione Fiera Gianpiero Cantoni - L'Expo è una grande occasione di visibilità e prestigio non solo per questa città, ma per l'intero Paese. Noi ci siamo impegnati fin dall'inizio per il suo successo». Belle parole.

Ora tocca alle aree.

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