I nomadi che vivono sulla via Pontina: «Siamo stanziali, vogliamo una casa»

«Noi rom stanziali non vogliamo più vivere in un ghetto, in isolamento: chiediamo al sindaco di Roma e al governo un casa popolare». È l’appello di Nedzad Hamidovic, portavoce di due campi rom sulla Pontina, che ospitano complessivamente circa ottocento persone. Hamidovic ha partecipato ieri all’incontro al Senato organizzato dal Prc sui migranti. «Vivo a Roma da quarant’anni - racconta - sono giunto qui che avevo nove anni e qui sono nati i miei nove figli. Una di loro ha la cittadinanza italiana. Il nostro villaggio sulla Pontina non è attrezzato, non abbiamo l’acqua, né pulita né sporca. Siamo in Europa e vogliamo vivere rispettando le regole. Ma servono interventi». Il portavoce ricorda che in Francia i rom hanno avuto la cittadinanza francese: «Noi invece ancora viviamo là».

«Chiediamo a Veltroni e al governo una casa - ha precisato ancora Hamidovic - nei nostri campi siamo tristi, soprattutto i bambini, i giovani, le donne, gli anziani. I piccoli si ammalano, ci sono stati casi di epatite A e B. Al sindaco di Roma Veltroni voglio far sapere che noi siamo stanziali, vorremmo aver una casa popolare con tutti i servizi e pagarli».

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