Chi si aggira per le biblioteche comunali? Liberate la mente. Cancellate dalla vostra immaginazione lidea di unaula triste, dove poveri universitari, scavati in volto, se ne stanno piegati sopra volumi che somigliano più a vocabolari, un po consumati, dallaspetto quasi tetro. Le biblioteche non sono più così, o forse, così tristi, non lo sono mai state. I colori fanno da padroni. Negli scaffali i testi riempiono tutte le tonalità: dal marrone di quelli rilegati in pelle, al rosso rubino delle edizioni anni Settanta fino al giallo delle sovracopertine più spiritose.
Davanti ai libri «gli utenti», come li chiamano gli addetti ai lavori. E non pensiate a nullatenenti o a giovani squattrinati che non si possono permettere di acquistare tutti i libri che vorrebbero. I frequentatori delle biblioteche sono veri lettori. «Gente di tutti i tipi - giurano i bibliotecari - e soprattutto di tutte le età: bambini, ragazzi, anziani e lavoratori». Non sostituiscono le strutture comunali alle librerie, semplicemente le affiancano. Di libri ne comprano e anche parecchi, ma in più ne prendono altri a noleggio, perché di divorare libri non si stancano mai.
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