«Sarà il nostro Consiglio nazionale riunito a Milano il 14 gennaio a decidere con chi ci schiereremo alle prossime elezioni nazionali»: lo ha detto ieri mattina il segretario nazionale del Partito pensionati ed europarlamentare Carlo Fatuzzo.
«Sono in corso trattative sia con il centro-destra che col centro-sinistra. Uno schieramento - ha detto Fatuzzo - ha già abbondato in promesse non mantenute e di questo terremo conto».
Secondo i dati forniti da Fatuzzo, i tesserati sarebbero 1500 in Italia e 450 in Liguria: «Un recente sondaggio ci dà all'1,3 per cento con punte nell'Italia meridionale dell'1,5 per cento. Insomma, siamo un partito di un certo peso che potrebbe essere importante per vincere».
Al centro del programma il Partito pensionati mette «l'anticipo di cinque anni sull'età della pensione per chi assiste persone non autosufficienti; l'abrogazione del cumulo dei redditi per i pensionati coniugati; l'aumento della pensione di reversibilità dal 60 al 100 per cento; l'adeguamento di tutte le pensioni al costo della vita e infine la libertà di non versare i contributi all'Inps».
Quanto al rischio che anche alle elezioni nazionali nascano altre liste di pensionati nello schieramento opposto a quello scelto dal Partito pensionati, come è successo alle scorse elezioni regionali quando il Partito si presentò con Claudio Burlando, «ce lo auguriamo - ha detto Fatuzzo - così si scoprirà qual è il vero Partito pensionati».
I pensionati infine ritengono di avere una visibilità troppo risicata sui media nazionali.
In particolare i pensionati lamentano la riduzione del potere dacquisto subentrata con lintroduzione delleuro.
Il problema dei prezzi, infatti, investe ormai lintera economia nazionale e i pensionati sostengono di essere la categoria che più ha sofferto con la nuova moneta europea.
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