Vietato abbandonare il pesce rosso. Quello che si compra per far felice i bambini e si sistema in unampolla in salotto. E che poi, quando si parte per le vacanze, diventa protagonista di un rituale di liberazione (buono a placare i sensi di colpa dei grandi) dannosissimo per lecosistema. Non va bene farlo sguazzare nei fiumi, nei laghi e nei navigli, il pesce rosso è originario del Sudamerica e catapultato nelle nostre acque ne combina di tutti i colori. È robusto e non muore, come invece capita alla maggioranza delle specie esotiche da acquario (che non sopportano temperature al di sotto dei trenta gradi), sottrae cibo agli altri pesci e si impossessa dei luoghi di deposizione delle uova. Ma non è finita qui. Pensiamoci due volte quando decidiamo di vuotare lampolla nel naviglio, i responsabili della fauna ittica della Provincia parlano di «modifiche irreversibili allecosistema» provocate oltre che dai pesci rossi anche dalle specie dellEst e del Sudamerica immesse in gran quantità negli anni Settanta (pesce rodeo, pesce siluro, alcuni pesci gatto e uninfinità di altri) e i cui effetti dirompenti si contano ancora oggi. Difficile stimare la quantità di pesci abbandonati, neanche fossero cani. LAidaa (tribunale degli animali) parla di 50mila pesci esotici gettati ogni anno nelle acque di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. E dal settore Caccia e pesca della Provincia confermano che «ogni anno quando si verificano le asciutte dei navigli si trovano moltissimi pesci rossi diventati giganti» precisa il responsabile Carmelo Miceli. E che questi, proprio perchè «creano danni allecosistema» figurano fra le specie che «non si devono inserire nelle acque lombarde». Il provvedimento è ribadito da una delibera di giunta del 2006 che stabilisce anche le multe. Chi viene «pescato» in flagranza abbandonare «qualunque specie alloctona (ossia non originaria del nostro territorio) ad eccezione di carpe, salmerino, trota iridea, lavarello, bondella, gambusia, persico trota, persico sole e lucioperca» merita una multa di 51,33 euro. Oltre ai pesci rossi si stanno diffondendo due specie originarie dellEst, il rodeo amaro e il pseudorasbora, entrambi piccoli «ma molto competitivi dal punto di vista alimentare - spiega Alessandro Grossi dellAvannotteria di Abbiategrasso, il centro ittiogenico della Provincia nato proprio per ripopolare le nostre acque con pesci del territorio - Qualche secolo fa questi esemplari non avrebbero trovato qui il loro habitat ma oggi gli sbarramenti e le temperature più alte hanno creato le condizioni favorevoli. Quanto ai pesci rossi, direi a chi proprio decide di disfarsene di non scegliere i fiumi ma i laghetti dei parchi per contenere almeno gli effetti sulecosistema». E i laghetti, oltre alle fontane cittadine, sono le mete prescelte da chi decide di abbandonare le tartarughe. Lorenzo Croce presidente di Aidaa, calcola che nellultimo anno duemila testuggini siano finite nelle fontane della regione (35mila negli stagni di tutta Italia).
Si sono create vere e proprie colonie sul lago di Como, al parco di Monza, al parco Sempione e ai Giardini Montanelli, fra loro anche le specie più longeve, quelle che vivono fino a 100 anni. Pensiamoci prima di acquistarle.I pesci rossi abbandonati pericolo mortale per i Navigli
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