I petrolieri a rapporto dal governo

Il governo accende un faro sui prezzi dei carburanti, mentre la corsa al rialzo procede senza sosta. Con l’ultima raffica di aumenti, infatti, la benzina è ormai a un passo da 1,37 euro al litro, mentre il diesel ha sfondato la barriera degli 1,2 euro/litro nei distributori della Shell, che guida il listino prezzi. Ma dal monitoraggio di Quotidianoenergia.It risultano rialzi anche per Api-Ip, Esso, Q8 e Total, pur restando tutti al di sotto degli 1,37 euro al litro per la «verde».
Così il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha convocato le compagnie petrolifere per il 19 gennaio, nel pomeriggio. Al centro del confronto ci saranno non solo l’andamento dei costi, ma anche la questione dell’ammodernamento della rete. Intanto, continuano le polemiche tra petrolieri e consumatori: materia del contendere il cosiddetto «doppio prezzo», cioè il differente andamento del costo del petrolio, in discesa, rispetto a quello dei carburanti, che invece è in ascesa.
Aprono le ostilità Adusbef e Federconsumatori, augurandosi ironicamente «che il prezzo del petrolio non scenda più, poichè si nota una strana coincidenza: mentre il prezzo del petrolio scende, il prezzo dei carburanti continua a salire, portando l’aumento nelle ultime due settimane a 10 centesimi al litro». Gli ultimi aumenti comportano, secondo i consumatori, «maggiori costi diretti per 120 euro ad automobilista per i pieni di benzina, a cui si aggiungono 90 euro in più per costi indiretti, determinando così maggiori esborsi per le famiglie italiane di 210 euro». «Accuse prive di ogni reale riscontro» replica l’Unione petrolifera, ricordando che l’andamento dei prezzi dei carburanti non è legato a quello del greggio, bensì a quello delle quotazioni sui mercati internazionali dei prodotti raffinati (Platts). E il presidente Pasquale De Vita insiste: i consumatori ancora non hanno fornito «alcuna risposta puntuale e concreta ai numeri ed analisi che l’Unione Petrolifera ha presentato all’incontro del 17 dicembre, presso il Consiglio nazionale consumatori ed utenti (Cncu), un incontro durante il quale è stato dimostrato, dati alla mano, come la presunta doppia velocità nei movimenti dei prezzi sia solo nella loro fantasia. I loro conti non si riferiscono mai a dati e rilevazioni ufficiali ma sono frutto di elaborazioni ignote e palesemente errate».

Nell’incontro «pensavamo di aver messo un punto fermo - conclude l’Up -: cioè che il petrolio non è la variabile da prendere in considerazione. Nelle ultime tre sedute i prezzi sul Platts sono saliti e le variazioni dei prezzi dei carburanti sono proprio legate agli andamenti sui mercati internazionali dei prodotti raffinati».

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