Cronaca locale

I Pm esaminano Pat, Aler e Policlinico E sotto la lente spuntano altri nomi

La Procura procede per truffa e abuso d’ufficio, non ci sono indagati. Contratti a un consulente del Comune e a un dirigente della Provincia. Intanto Di Pietro si arrampica sui vetri

I Pm esaminano Pat, Aler e Policlinico 
E sotto la lente spuntano altri nomi

Affittopoli continua. Scoppiato lo scandalo degli affitti a prezzi stracciati a politici, giornalisti, vip, magistrati si continua a «indagare» e a spulciare le liste degli enti pubblici. Dopo aver passato al setaccio il portafoglio immobiliare di Comune, Pio Albergo Trivulzio, Fondazione Policlinico, Golgi Redaelli e istituto dei Ciechi, ora tocca alla Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi e Provincia di Milano. Giovedì, intanto, il presidente di Aler Loris Zaffra solleverà il velo sugli elenchi dei propri inquilini, mentre venerdì il presidente della Fondazione Policlinico Giancarlo Cesana risponderà alle domande dei consiglieri comunali.
A una settimana esatta dalla dimissioni del consiglio di amministrazione della «Baggina», oggi entrerà in servizio il commissario, nominato dalla regione, Emilio Triaca. Il suo compito? Traghettare l’ente fuori dalla crisi fino a giugno - il mandato è di tre mesi - fino alla nomina del nuovo cda e «verificare se ci siano state irregolarità che devono essere sanate».
Dopo la Corte dei Conti, ieri anche la Procura ha aperto un’inchiesta per truffa aggravata e abuso d’ufficio, al momento a carico di ignoti. Gli inquirenti puntano a fare chiarezza sui contratti d’affitto del Pio Albergo Trivulzio e della Fondazione Policlinico, o assegnati dall’Aler e dal Golgi-Radaelli.
Intanto tra le case dell’istituto dei Ciechi, retto dallo stesso presidente del Golgi Redaelli, Rodolfo Masto, spunta un nome illustre: il portavoce del presidente della Provincia Guido Podestà, nonchè direttore dei rapporti internazionali dell’ente, Leonardo Kosarew. Kosarew è il titolare di un contratto di affitto di un appartamento di 57 metri quadri in via Alberto da Giussano, tra i giardini Pallavicino e Conciliazione per cui spende 16mila euro l’anno comprese le spese. Secondo le rilevazioni di mercato un bilocale in centro mediamente costa 280 euro al metro che, moltiplicato per 57, fa 16mila euro l’anno senza le spese. Per trovare quella casa, però Kosarew non ha partecipato al bando: «Sapevo che l’istituto aveva degli appartamenti e ho fatto domanda al protocollo». Nessun bando dunque? «No» spiega Kosarew. Se per i comuni mortali per trovare un tetto bisogna affrontare una ricerca estenuante fatta di annunci, telefonate, sopralluoghi, per altri, «avuta la dritta», la strada è più veloce. Mai fatto valere il proprio ruolo? «Assolutamente no». Forse qualcuno sapeva chi era... «Questo è un problema loro, non mio».
Poco lontano dal portavoce di Podestà, abita un altro illustre inquilino che paga esattamente la metà di un affitto di mercato. Ospite a prezzi stracciati della Fondazione Policlinico è Vittorio Algarotti, presidente del Pim, Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana. Il PIM «svolge attività di supporto operativo - si legge nel sito - e tecnico-scientifico nei confronti dei Comuni associati, della Provincia di Milano e di altri soggetti pubblici, realizzando studi, piani e progetti di pianificazione-programmazione territoriale.
Algarotti abita in un appartamento di 126 metri quadri in via Revere - tra largo V Alpini e via Vincenzo Monti - per cui paga 11.863 euro l’anno. A questo si aggiunge - nello stesso palazzo - uno studio da 150 metri quadrati che costa 15.379 euro.

In totale insomma l’architetto Algarotti spende nella centralissima via circa 27mila euro l’anno quando, secodno le quotazioni immobiliari dovrebbe spendere almeno 50mila euro l’anno più le spese.

Commenti