«Precari e consulenti: il vento in Comune non cambia mai». Si intitola così il dossier sulle assunzioni dei 43 collaboratori esterni della giunta Pisapia, curato dal Comitato dei precari del Comune. Dietro la sigla «chi non ce la fa a denunciare la sua situazione - si legge nel comunicato - chi si vergogna a farlo. I tanti che hanno paura di parlare. È dedicato a chi come noi si è illuso che il risveglio civico delle elezioni 2011 potesse davvero cambiare la città e le scelte di chi la gestisce». Così il comitato ricorda con amarezza il video del dg Davide Corritore che dichiarava, a fronte del licenziamento di 32 dirigenti, di voler valorizzare le risorse interne «cui non mancano giornalisti, fisici, avvocati, esperti. Nonostante ciò, nell’operare le 43 nomine la giunta non ha svolto alcuna indagine conoscitiva, alcun colloquio tra i 15500 dipendenti a tempo indeterminato e tra le centinaia di precari che da anni garantivano la copertura dei servizi, preferendo assumere collaboratori esterni».
Nel mirino dei precari gli «arancioni»: «molti degli assunti - si legge nel dossier - hanno fatto parte delle forze, dei comitati, dei partiti che hanno sostenuto la campagna elettorale» come Cosimo Palazzo, presidente del circolo Pd di zona Vigentina (assessorato al Welfare 64mila euro lordi l’anno). Ermanno Tritto, consulente della provincia di Penati, ora a fianco dell’assessore Benelli. «Dal laboratorio politico del Pd “Change Milano” Antonio Bisignano (assessorato alla Mobilità, 42.640 euro lordi l’anno). Tommaso Sacchi (34280 euro lordi l’anno) «è uno degli ideatori del riuscito concerto pro Pisapia». All’assessorato di Tabacci il terzopolista Isidoro Spirolazzi, mentre Flora Cappelluti, giornalista dei ComitatixPisapia è al Commercio.
«Nessun legame con la campagna elettorale - ribadiscono dal Comune - sono persone che accanto al loro impegno civico hanno le competenze, e poi allora come giustificare le nomine di Giovanni Seu (ex portavoce dell’assessore provinciale Altitonante, PdL), Gabriella Polifroni e Mauro Rocco, che lavoravano nell’ufficio stampa della giunta Moratti? Tutte le assunzioni sono fatte in base al testo unico per gli enti locali - spiegano - che stabilisce la possibilità di effettuare assunzioni a tempo determinato collegate all’attività dell’organo politico. Altro caso è quello die precari, come quelli della scuola, che non possono essere regolarizzati per i vincoli del patto di stabilità».
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