I pregi dell’aeroporto di Genova nel saggio del professor Damonte

«Tecnica ed economia nella pianificazione e nel progetto degli aeroporti commerciali: il problema del rumore e metodi di misura»: questo il titolo, interessante e attuale, dell'ultimo saggio dell'ingegner Natale Damonte, professore universitario ormai in pensione dal 2000.
Classe 1928, il professor Damonte è stato il primo docente in Italia a insegnare tecnica ed economia dei trasporti aerei presso la facoltà di Ingegneria a Genova: una grande passione che a 82 anni lo porta a condividere, attraverso questo un nuovo testo, le proprie conoscenze con le giovani generazioni di ingegneri.
Il rumore è certamente un elemento inquinante che ha purtroppo risvolti pesantemente negativi sulla qualità della vita, soprattutto nei centri urbani: scarsamente considerato fino agli ultimi anni, la fonte primaria di rumore è stata spesso individuata proprio negli scali aeroportuali, colpevoli di essere il fulcro del traffico aereo.
Caso a sé stante rappresenta invece l'aeroporto genovese Cristoforo Colombo, oggi tanto chiacchierato, a cui va riconosciuta la particolarità di essere stato costruito interamente sull'acqua in tempi davvero rapidissimi, dal 1955 al 1962, in un paese spesso accusato di lungaggini infrastrutturali: il principale scalo ligure è stato infatti realizzato colmando i fondali del golfo genovese fino alla profondità di 15 metri, per una superficie di quasi un milione e mezzo di metri quadri, e protetto da un'immensa diga foranea lunga 5mila metri.
La tendenza è quella di costruire i nuovi aeroporti ad almeno 15 km di distanza dai centri cittadini proprio per evitare i problemi acustici legati al traffico aereo; non è questo il caso del Cristoforo Colombo che proprio grazie alla posizione strategica sottolineata da Damonte non ha mai afflitto la città di Genova con l'inquinamento acustico: il massimo rumore aeronautico-portuale generato dal traffico dell'aeroporto interessa principalmente il terrapieno della pista da volo, tant'è vero, sottolinea Damonte, che dall'hotel Sheraton, a 1500 metri dalla pista di volo, non si percepisce nessun rumore. Tra i pregi del nostro scalo, continua Damonte, c'è il grande vantaggio di non temere la nebbia, che in periodo invernale costringe spesso a dirottare i voli diretti agli scali del nord Italia sulla pista genovese: sebbene infatti gli aerei in volo siano ormai in grado di percorrere le proprie rotte con il solo ausilio degli strumenti di bordo e dei controlli da terra, in fase di atterraggio è necessario per il pilota la visibilità della pista.


Un aeroporto con numerose risorse dunque, spesso accusato di non servire adeguatamente il territorio, soprattutto dal punto di vista del traffico passeggeri: il presidente dello scalo, Marco Arato, da tempo chiede che gli enti locali contribuiscano al rilancio dell'aeroporto per far si che le compagnie investano in nuovi voli di linea tradizionali e low cost da e per Genova.

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