I Quintorigo si dividono tra il jazz e il funk

I Quintorigo tornano alle origini. Da poco è uscita una raccolta antologica che racchiude il meglio dei primi tre album, intitolata proprio Le origini, e la band porta in tour uno spettacolo costruito esclusivamente su quelle canzoni. Stasera saranno al Circolo degli Artisti, naturalmente senza John De Leo, ormai avviato verso la carriera solista. Al suo posto, con Valentino Bianchi (sax), Andrea Costa (violino), Gionata Costa (violoncello) e Stefano Ricci (contrabbasso) ci sarà Luca Sapio, entrato in formazione appositamente per questo progetto. Prosegue, infatti, anche la collaborazione con la cantante Luisa Cottifogli, titolare del microfono quando i Quintorigo affrontano il repertorio di Charles Mingus.
Stasera, dunque, la band ripercorrerà le tappe di una carriera iniziata nel 1996, con un repertorio che da subito mise in evidenza la loro naturale propensione a sperimentare. Mostrando rara versatilità e capacità strumentali, da più di dieci anni i Quintorigo si divertono a far convivere suoni e generi musicali: classico, rock, jazz, punk, reggae, funky, blues, in un continuo gioco tra musica e voce. Archi che diventano chitarre elettriche, distorte e violente, per poi tornare alle sonorità originarie; sassofoni indemoniati ma allo stesso tempo melodici, il contrabbasso che sostiene con una ritmica decisa e la voce che spazia sulle timbriche più disparate.

In poche parole, uno dei gruppi musicali più originali e interessanti degli ultimi anni, che stasera permetterà ai fan di riascoltare brani che non vengono più eseguiti da quando De Leo ha cambiato strada. Dopo la data romana, riprenderà regolarmente il tour di «Quintorigo play Mingus»: a 30 anni esatti dalla scomparsa del grande contrabbassista jazz (1922-1979).

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