I reperti romani «spostano» le case dei pubblici dipendenti. Rissa sullo stadio

I resti romani fanno spostare le case. Il consiglio comunale di Savona prende atto del ritrovamento archeologico e si arrende: gli appartamenti da dare in affitto a dipendenti pubblici verranno realizzati lontano dal sito di interesse storico di Legino. Una decisione, quella della variazione al programma integrato già concordato con la Regione, che ha visto poche polemiche, anche se al momento non sono state ancora individuate le aree dove realizzare le palazzine.
Animi invece assai più accesi per la questione dello stadio. Contestazione, voci arrabbiate e due fogli alzati da ciascuno dei molti cittadini presenti: uno con il disegno di un carcerato, completo di tuta a righe e l'altro la frase «Galeotto di via Cadorna». Durante il consiglio comunale di martedì sera, alla discussione dell'interpellanza riguardante i lavori di ristrutturazione dello stadio «Bacigalupo» e dell'area antistante, i leginesi di via Cadorna presenti hanno mostrato quello che sperano non diventi il loro futuro status, in quanto si vedrebbero trasformare il quartiere da strutture che risulterebbero fisse nel tempo.

«Le cancellate sono state montate a solo un metro e mezzo di distanza dai fabbricati, comportando oltre al danno per gli abitanti un possibile deprezzamento degli immobili» specifica il consigliere di minoranza Orsi, autore dell'interpellanza, ricevendo come risposta dal sindaco Berruti, dopo una serie di chiarimenti a livello tecnico, che si è cercato di mitigare al massimo le misure per i residenti.

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