Gianandrea Zagato
In quellauto parcheggiata alla meno peggio si consuma un rapporto. Limmagine è un po sfuocata, come quella che mostra un incontro sessuale sotto i lampioni: si scorge la prostituta al lavoro sul cofano di una vettura. Nessuna precauzione, tutto in vista come fosse parte dellarredo urbano. Troppo, davvero troppo per quelli del comitato di quartiere, registi loro malgrado del sesso a cielo aperto.
Già, queste immagini sono tratte da un video che gli abitanti di viale Abruzzi, Piccinini e dintorni hanno girato sia di notte che di giorno e di cui hanno fatto «omaggio» allamministrazione comunale. «Cè di tutto, dai trans solo tanga e stivaloni alle tossicodipendenti che si vendono per un biglietto da dieci euro, passando dalle cinesi che hanno come serate clou quelle di giovedì, venerdì e sabato: incontri mercenari, adescamenti e, tanto per non farsi mancare niente, anche spaccio» racconta Giuliana, che trascorre le notti convivendo con schiamazzi e volgarità.
«Non se ne può più. È un carosello agghiacciante, con le code dei clienti. Come lo spieghiamo ai nostri figli? Come gli traduciamo quel rapporto che, nei giorni scorsi, abbiamo visto consumarsi ad un angolo di strada?» continua Giuliana. Domande su domande ma anche rabbia perché «tutto questo degrado condiziona la nostra vita. Esempio, quando si chiama un taxi e lo si attende in strada cè sempre il timore, la paura di essere avvicinate. E, ancora, cè pure un po di vergogna ad invitare gli amici a cena». Virgolettato da non bollare come eccessivo: «Vivere assediati dai trans allangolo e dalle squillo sotto il portone di casa non è il massimo. E, garantisco, non siamo dei bigotti».
Dettaglio non da poco: a protestare, a trasformarsi in registi del degrado sono cittadini che si sono ritrovati in un comitato spontaneo e che sono uniti da un unico denominatore: la voglia di non mollare.
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