I riciclati della crisi: «Ero un manager ora faccio il cuoco»

Per loro la crisi è stata una fortuna. Paolo, Liana, Simona, Giorgio. E molti altri come loro, che hanno «approfittato» della recessione, per reinventarsi una nuova vita, professionale e non solo.
Il broker assicurativo che dopo aver perso il posto di lavoro si è rimesso sul mercato trasformando la sua passione - quella della cucina, in questo caso a domicilio - in un lavoro a tempo pieno. Oppure l’ex dirigente alberghiero che, firmata la buonuscita, ha iniziato studiare i meccanismi del computer e ora dà lezioni di informatica. Sono storie di chi, magari dopo aver provato l’amarezza del licenziamento, spesso la disperazione, ha avuto il coraggio e la fortuna di potersi «riciclare» grazia a una passione che è diventata professione.
C’è anche Liana, ex interior designer, milanese d’origine e londinese d’adozione che una volta fallita la ditta, si è inventata un servizio speciale come corriere espresso da Milano a Londra.

E poi le sorelle Veronica e Simona, con un passato nell’organizzazione di eventi e nella formazione aziendale che dopo aver chiuso la propria attività hanno pensato di unire le forze e sfruttare le doti culinarie di una e quelle grafiche dell’altra per inventarsi una «pasticceria casalinga online». Sono le storie di chi ce l’ha fatta. Di chi non si è arreso di fronte alla crisi. Un messaggio di speranza.

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