da Milano
Tenaris smentisce lennesima
indiscrezione su trattative in corso e il mercato, questa volta, ci crede. Il titolo rallenta (-0,45%) la corsa vertiginosa che gli ha fatto guadagnare, nel 2006, il 94,7%, anche grazie all«effetto Maverick», lazienda americana leader negli Usa e in Canada nei tubi per piattaforme, per la quale il gruppo Tenaris ha messo sul piatto 3,185 miliardi di dollari. Un record con tutte le premesse per ripetersi, stando alla performance di inizio 2007: da uno «strappo» allaltro, sullonda di indiscrezioni relative allinteresse del colosso russo Gazprom e del gruppo francese Vallourec a rilevare una quota dellazienda produttrice di tubi dacciaio per piattaforme petrolifere, controllata dalla famiglia Rocca. Ma proprio Gianfelice Rocca, numero uno di Techint a cui fa capo il gruppo, ha dichiarato ieri che «tutte le informazioni circolate sull'esistenza di trattative per una quota in Tenaris sono inesistenti, si tratta di illazioni, sono notizie totalmente false». Quanto all'andamento attuale e alle previsioni per il 2007, Rocca si è limitato ad affermare «che il percorso del gruppo è positivo, essendo legato al mercato dei prodotti petroliferi», aggiungendo: «Se il prezzo del greggio si assesta a 50-60 dollari al barile per noi è un fatto positivo». Techint detiene anche - tramite Tesir - il 30% circa di Igli, la holding che controlla il gruppo Impregilo.
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