Cè un primo importante merito che va riconosciuto a Gianni Alemanno a una manciata di ore dalla sua nomina a sindaco: essere riuscito a mettere tutti daccordo su quali dovranno essere le sue priorità nei primi fatidici «cento giorni» dallinizio del mandato. Dai supermercati di viale Parioli alle panchine di una semideserta Villa Borghese, dai mercati affollati di via Tiburtina ai bar sulla Colombo, dai negozi esclusivi del centro agli Autogrill sul raccordo anulare, sembra quasi che i romani abbiano imparato a memoria lo stesso discorso. E snocciolano, convinti, i punti-cardine su cui la nuova Giunta dovrà concentrarsi nellimmediato. Qualcuno lo fa in maniera più composta, altri senza tenere a freno una naturale esuberanza, ma il concetto di fondo è sempre lo stesso.
Dei galloni della prima in classifica fa totale razzia il tema della sicurezza, scivolosa buccia di banana su cui la sinistra è caduta in pieno. «Ci voleva proprio, Alemanno è luomo giusto per riportare un po dordine e legalità», chiosa Alessandra E., 56 anni, non distogliendo nemmeno per un attimo lo sguardo dal bancone di frutta del suo negozio nel quartiere Africano. «Siamo stanchi, non cè più una zona in cui si possa stare tranquilli. Rutelli con il suo buonismo non avrebbe risolto nulla», si inserisce un cliente parecchio anziano e raccogliendo cenni di approvazione da parte di tutti. Solo una ragazza rimane in disparte, poi vince la timidezza e afferma con un filo di voce: «Io ho votato per il centrosinistra, ma ammetto che la situazione era peggiorata di parecchio».
È però nei quartieri periferici che si respira un clima di entusiasmo: «Veltroni in questi anni qui non si è mai visto - dice Franco Polimeni, pensionato, mentre aspetta il tram su via Prenestina - è normale che non abbia risolto nulla. Non aveva gli strumenti per valutare la gravità di certe situazioni, però non ha fatto niente per venirseli a cercare». Il riferimento in questo caso è al problema della mobilità, al traffico che stringe in una morsa costante le consolari, lOlimpica, la tangenziale, il raccordo e così via. «Il precedente sindaco si è ostinato a paragonare Roma alle altre città europee - spiega Beatrice, mentre paga il caffè in un bar sulla Circonvallazione Ostiense -. Alemanno dovrà passare dalle parole ai fatti. A cominciare dal trasporto pubblico, che deve diventare unalternativa reale al trasporto privato».
E in centro storico invece, a pochi passi dal Campidoglio, quali sono le vere emergenze da sanare al più presto? «I rom sempre più numerosi e pericolosi e labusivismo che ci sta rovinando - fanno sapere allingresso di un ottico di via del Corso - in pochi comprano gli occhiali di marca da noi se poi li trovano identici, non originali ma sempre a prezzi stracciati, girando langolo dagli ambulanti».
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