Cronache

Tra i sacchi di terra un bambino sotto le bombe di Novi

(...) occupato in una mattinata (unitamente alla scuole ove avevamo appena iniziato il primo giorno di asilo) dalle truppe tedesche.Il vialetto con tre motociclette con carrozzella e mitraglia montata; due tende sotto gli alberi; il fienile invaso; una mitraglia posta presso il cancello, puntata verso Novi Ligure (eravamo la prima casa di accesso al paese di Pasturana; 4 Km. da Novi L.).
I ricordi dei bombardamenti, da parte dell’aviazione alleata, sono legati a vari fattori per me, allora, assai curiosi.
Le nubi di «fili d’argento» - (striscie lucenti di circa 100 mm. larghe 2) - lanciate dall’aviazione alleata per disturbare eventuali, seppur primordiali, radar tedeschi; si spargevano nelle campagne, sugli alberi, sui tetti.
Le «nuvolette» della contraerea, a volte color caffellatte (la contraerea più debole e «corta»), color grigio scuro (la contraerea più potente).
I «bengala», con il loro illuminare a giorno le notti per tentare di bombardare i nodi ferroviari di San Bovo e Villavernia (sulle linee ferroviarie To-Ge e Mi-Ge); a detta del Podestà, più alta autorità del Paese (anche se il Fascismo era caduto) San Bovo e Villavernia pagarono un alto tributo di vittime.
Era uso, non disponendo Pasturana di rifugi pubblici, fuggire, nelle notti di bombardamento, nei prati e campi oltre la Chiesa diroccata di San Martino e, soprattutto, nei prati oltre la cascina dell’Arciprete; per poi rientrare nelle proprie case ad allarme cessato.
Ricordo una mattina, fredda; vi era ancora neve ai bordi delle strade; era domenica perché il nonno era venuto da noi; suonata la sirena dell’allarme, con repentino attacco aereo, e risposta di contraerea; cosa fare?? Corremmo verso la villa con la torretta (ancora oggi è lì; in cima a via Mandirola, oggi); costeggiammo l’emporio (osteria e gioco bocce) dell’Amalia (oggi rinomata Trattoria Ristorante «Locanda San Martino» ove Vialli, Mancini e C, mentore il Prof. Chiappuzzo, si riunivano e lautamente pranzavano, cementando quell’affiatamento che portò la Sampdoria ai successi); orbene quella villa disponeva nei pressi, di una ampia trincea, coperta da tavolacci e sacchi pieni di terra; lì ci curvammo, coricammo, ammassati; noi bimbi piangevamo. Questo fu l’ultimo ricordo di un bombardamento.


Cordiali saluti.

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