I Sikh costretti a levare il turbante Lite diplomatica tra Italia e India

E sul turbante si scatena la guerra diplomatica tra Italia e India. Questioni di sicurezza per noi, un affronto per loro. Così Nuova Delhi ha deciso di portare all’attenzione delle Nazioni Unite la questione del rispetto del turbante, il copricapo che gli indiani di fede Sikh sono obbligati a portare in pubblico. Il ministro degli Esteri ha infatti nuovamente denunciato il caso dell’allenatore di un campione di golf indiano costretto a sfilarsi il turbante durante un controllo all’aeroporto di Malpensa lo scorso 15 marzo. L’incidente si sarebbe ripetuto l’altro ieri con le stesse modalità, sempre nello scalo milanese quando l’uomo si è presentato per tornare in patria. «Ovunque si verifichi, un insulto a un Sikh è un insulto alla nazione» ha detto il ministro.L’indiano «disonorato» si chiama Amritinder Singh, e sostiene di essere stato «umiliato» dagli agenti di sicurezza italiani che lo avevano obbligato a rimuovere il suo copricapo mentre transitava nello scalo milanese con il suo atleta, tal Jeev Milkha, diretto a un torneo internazionale.

L’ambasciatore italiano, Giacomo Sanfelice di Monteforte, che in occasione del primo «empio» controllo aveva già presentato le sue scuse è stato di nuovo convocato al ministero degli Esteri «per inoltrare una protesta formale sulla ripetuta umiliazione dello sportivo di fede Sikh».

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