I sindaci di Malpensa: «Il vero allarme smog è vicino all’aeroporto»

I sindaci dei Comuni attorno a Malpensa affilano le armi: la vera battaglia contro lo smog tocca a loro. Già, perché in paesini di meno di settemila anime le centraline dell’Arpa misurano polveri sottili come nel centro di Milano. Effetto degli aerei? Sì, ma solo per il 3 per cento. A incidere sull’inquinamento della «città di Malpensa» è soprattutto il traffico attorno allo scalo. Per di più, uno studio commissionato dal comune di Casorate Sempione, a pochi passi dalle piste di decollo, rivela che le concentrazioni di naftalene sono alle stelle. La sostanza dovrebbe rimanere entro un nanogrammo per metro cubo ma i valori sono a 5,23 nanogrammi. Sotto controllo invece il benzene. Sono state analizzate tutte le sostanze inquinanti, quelle emesse dai motori degli aerei e quelle dei mezzi di terra. Il verdetto è che l’aria intorno a Malpensa è irrespirabile. Tanto che, dal 1997 al 2009, i decessi per malattie respiratorie nei nove comuni dell’area aeroportuale di Malpensa sono aumentati del 54% contro il 10,7% degli altri comuni.
La situazione risulta ancora più preoccupante se si pensa che alcune centraline per rilevare la presenza degli agenti inquinanti non erano piazzate a fianco degli hangar ma in aree verdi, nei boschi vicino all’aeroporto. Figuriamoci vicino alle strade più trafficate. I sindaci del Cuv, il consorzio urbanistico volontario che riunisce i piccoli comuni vicini allo scalo, mettono in campo una nuova strategia: hanno capito che è inutile fare la guerra all’aeroporto. E allora hanno deciso di schierarsi contro chi inquina di più. Passo numero uno: raccogliere più dati possibili sull’aria per decidere quali strategie adottare. I sindaci hanno chiesto all’agenzia Arpa di installare in ogni comune una o più centraline per misurare le concentrazioni di polveri sottili, quelle che incidono maggiormente sulle malattie respiratorie. «Visto il traffico che ruota intorno a questa zona - spiega il presidente di turno del Cuv, Guido Colombo, sindaco di Somma Lombardo -, compreso quello che viene da fuori ed è diretto in aeroporto, possiamo essere considerati come una grande città. L’aria che si respira qui è simile a quella di Milano».
Se i sindaci riuscissero ad ottenere il riconoscimento di area urbana, tutto sarebbe più facile: ad esempio ottenere i fondi specifici previsti dallo Stato e dall’Unione Europea per abbattere l’inquinamento. «E poi - aggiungono i sindaci - si potrebbe creare una rete di trasporto pubblico più efficiente di quella esistente, frazionata tra servizi urbani delle singole città e servizi extraurbani».


Il Cuv in futuro riprenderà anche il ragionamento su una tassa alle compagnie aeree che inquinano di più: in questo modo si potranno trovare più facilmente i fondi da destinare alle politiche ambientali e al potenziamento del trasporto pubblico.

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