I sunniti in fuga da Bagdad

I sunniti in fuga da Bagdad

Bagdad - Fuga dagli sciiti. Decine di migliaia di sunniti iracheni stanno lasciando Bagdad dopo le numerose violenze di matrice confessionale che insanguinano da mesi la capitale irachena. Ogni mattina decine di corpi senza vita vengono ritrovati agli angoli delle strade. Quindi i sunniti stanno cercando riparo nella città di Fallujah, nella provincia occidentale di al Anbar, roccaforte della guerriglia. Lo scrive il quotidiano britannico Times. Bagdad non intrattiene più rapporti economici con la provincia di al Anbar e le persone non si spostano più tra la capitale irachena e Fallujah per lavoro o acquisti. "Fallujah è sicura, perchè qui tutti i sunniti appoggiano la resistenza", ha dichiarato Rabia Rajab, proprietario di un ristorante a Bagdad, da cui è fuggito dopo l'uccisione della madre e della cognata da parte di un cecchino dell'Esercito sciita al Mahdi.

Fallujah Nei giorni successivi all'impiccagione dell'ex presidente iracheno Saddam Hussein, gli abitanti della città hanno commemorato il rais con la lettura dei versi del Corano e nella strada principale di Fallujah sono comparsi manifesti firmati dall'Esercito di Muhammad in cui si chiede di intitolare a Saddam il Martire l'ospedale locale. "Il governo iracheno vuole distruggere i sunniti. Sono stati gli iraniani a dirgli cosa fare", ha aggiunto Rajab. Muhammad Kaleb, 22 anni, ha dichiarato al Times che il suo movimento, la Brigata della Rivoluzione del 1920, vorrebbe unirsi agli americani per combattere il governo e le milizie "sostenuti dagli iraniani". "Se gli americani si uniscono alla resistenza, possiamo cacciare gli iraniani", ha detto al Times. In caso contrario, ha aggiunto, i guerriglieri continueranno a combattere le forze americane, anche alleandosi ad Al Qaida.

Nonostante la presenza Usa nella città, i ribelli continuano a terrorizzare gli abitanti della città. Dal dicembre 2005 a oggi, sono stati uccisi tre membri del Consiglio comunale e oltre 40 poliziotti. I residenti sostengono che al Qaida abbia ormai imposto la legge coranica in città.

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