Cultura e Spettacoli

«I suoi segreti? Rispetto e sarcasmo»

Milano«Ci sono tre anniversari di morte che ogni volta mi sconcertano. Ayrton Senna, Lucio Battisti, Corrado. Sono persone molto diverse, ma», dice Gerry Scotti, «è come se tutti loro, nella Formula uno, nella canzone e nella televisione, avessero avuto la forza di fermare il tempo». Il presentatore di punta di Canale 5 sembra quasi incredulo di fronte ai dieci anni trascorsi dalla scomparsa del suo famoso predecessore: «È una data che non mi ero segnato, il 1999 è lontano eppure sembra ieri che pigiavi sul telecomando e appariva Corrado. Però, d’altra parte - allarga le braccia Scotti - sono ormai otto anni che faccio io La Corrida... ».
Quello è stato forse lo show più popolare del conduttore romano. Come si è trovato all’inizio tra i dilettanti allo sbaraglio?
«Non è stato un impatto facile. Nelle prime due edizioni c’erano i suoi tecnici al completo, io mi sentivo quasi un pesce fuor d’acqua e loro mi guardavano un po’ come un corpo estraneo, ma alla fine di una bella puntata Domenico, lo storico capomacchinista, è venuto ad abbracciarmi e lì ho capito che eravamo diventati una famiglia».
Lei è stato attento a mantenersi autonomo, senza copiare lo stile altrui.
«Quando vedi gli spezzoni dei vecchi programmi, ti sembra che da qualche parte, magari con i capelli ingrigiti, Corrado ci sia ancora. Nessuno è diventato come lui e nessuno ci ha neanche provato. La sua unicità è durevole e anch’io ho contribuito a traghettare questa sua longevità. Con il risultato paradossale che su di me si vede che il tempo è passato, su di lui no».
Ma qual è stata la lezione di Corrado?
«Ho imparato soprattutto il rispetto dell’interlocutore».
E come... funziona?
«Il segreto è mettersi un gradino sotto, per fare risaltare meglio chi ti sta di fronte, che non è per forza un professionista della scena, o uno che sa sempre dire la cosa giusta. Certo, Corrado quando voleva sapeva essere sarcastico e pungente con quanti diventano supponenti. E lui, nel castigarli, era molto divertente, anche se mai offensivo».
Si dice che Gerry Scotti condurrà anche una riedizione de «Il pranzo è servito». È vero?
«Se ne parla da tempo, ma ho già sostituito Corrado nel suo cavallo di battaglia, dunque non vorrei esagerare... ».
Quest’estate lei ragionerà su alcuni numeri zero per il preserale e su altri progetti per la prima serata. Ha in programma anche una nuova stagione della «Corrida»?
«L’unica cosa certa è che questa sera il mio quiz Chi vuole essere milionario saluterà il pubblico per le vacanze e tornerà il 31 agosto.

E per il resto, come dice lei, studio e ragiono».

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