Lo hanno già ribattezzato il «Tremonti di Palazzo Marino». In tempi di Finanziaria e tagli alle spese, lassessore al Bilancio del Comune finisce nel mirino dei colleghi, un po come succede a Roma al ministro del Tesoro. E prima che diventi un tutti contro tutti, ieri il capo delegazione del Pdl in giunta, Giovanni Terzi, ha raccolto le proteste degli altri assessori e chiesto a Giacomo Beretta un confronto politico per decidere insieme tagli e priorità in vista del bilancio di previsione 2010. Fino a quando le deleghe erano in mano al sindaco Letizia Moratti, «abbiamo sempre condiviso tutti insieme i tagli, era un percorso virtuoso e non vorremmo che fosse interrotto» fa presente lassessore allArredo urbano ed ex An, Maurizio Cadeo. Stessa critica sollevata dal leghista Massimiliano Orsatti. Beretta, si lamentano i colleghi, starebbe comunicando tagli e progetti da cancellare direttamente ai direttori centrali, bypassando gli assessori.
Certo è che la Finanziaria costringerà a grossi sacrifici quasi tutti i settori. E dopo lo strappo tra Anci e governo, anche il sindaco Letizia Moratti ha difeso la linea degli altri grandi Comuni, sui tagli ma anche sul rischio che per recuperare risorse si taglino assessori, consiglieri, il direttore generale e persino i consigli di zona. «Sarebbe inopportuno eliminare i parlamentini in una città grande come Milano - sostiene lassessore allUrbanistica, Carlo Masseroli -, i consiglieri di zona sono per lo più persone che si dedicano con passione ed energia allattenzione della città, e a stipendi quasi da volontariato. Proprio nel momento in cui stiamo realizzando il piano di governo del territorio, è importante avere delle «antenne» nei quartieri, che ci trasmettano quali sono i bisogni reali dei cittadini, le richieste di servizi». Tra costo e opportunità, «i consigli di zona rispondono alla seconda scelta, vanno tutelati». Ne è convinto anche lassessore Cadeo, che casomai invita a «rivedere gli stipendi dei manager delle aziende pubbliche, piuttosto che tagliare zone e assessori».
Una buona notizia per Milano è arrivata ieri dal presidente della Commissione Giustizia del Senato e dal Pdl, che hanno assicurato lappoggio alla proposta di emendamento del Pd milanese - sottoscritta anche dal centrodestra - che chiede di stralciare dal disegno di legge sul processo breve i procedimenti per truffa aggravata ai danni dello Stato. Anche detto il «salva-derivati», visto che lobiettivo bipartisan di Palazzo Marino è evitare che i 100 milioni di euro di risarcimento che potrebbero arrivare al Comune cadano in prescrizione.
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