"I tempi cambiano" di Pistoletto esposta ai Chiostri di San Barnaba

L'installazione resterà per tre anni: realizzata con materiali di recupero, è protagonista di un tour

"I tempi cambiano" di Pistoletto esposta ai Chiostri di San Barnaba
00:00 00:00

Una nuova opera di Pistoletto a Milano: dopo la Mela Reintegrata installata permanentemente davanti alla Stazione Centrale di Milano, da oggi arriva in città «I temp(l)i cambiano», anzi ritorna visto che questa «architettura di speranza» era già stata esposta precedentemente davanti alla Triennale. L'installazione di Michelangelo Pistoletto brilla ora tra i deliziosi Chiostri di San Barnaba, proprio alle spalle dell'Umanitaria, dove sarà visibile gratuitamente per i prossimi tre anni. L'evento è promosso da Erion WEEE (il consorzio italiano specializzato nella gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche che è stato committente del lavoro e oggi è proprietario dell'opera) per sensibilizzare il pubblico sul valore del riciclo, attraverso un linguaggio che unisce estetica e impegno civico.

L'installazione, ideata nel 2009 e protagonista di un lungo tour internazionale che ha toccato sedi prestigiose come il MAXXI di Roma, è una scultura imponente e luccicante: 345 cm di altezza per 320 di larghezza, con un peso di circa 280 chilogrammi. Pistoletto, con il suo solito estro, ha trasformato oggetti di scarto in elementi architettonici classici: colonne doriche sono realizzate con cestelli di lavatrice, i fregi invece sono ottenuti da serpentine di frigoriferi. Il tempio si inclina simbolicamente, segnando il passaggio dall'era del progresso industriale a quella del riciclo consapevole: «I tempi cambiano, e con loro i miti», ci ha detto ieri l'artista, classe 1933, natali a Biella e ancora tanta voglia di fare e di dire. «Siamo in un momento di passaggio tra il mito del progresso e il mito del riciclo: dare nuova vita a ciò che è stato scartato significa rimettere in circolo l'energia creativa. È un atto di responsabilità e di bellezza trasformare il vecchio in nuovo, mantenendo la memoria e aprendosi al futuro», ha spiegato Pistoletto, attualmente tra i candidati al Premio Nobel per la pace che sarà conferito a Oslo il prossimo 10 dicembre. Celebre per essere uno dei protagonisti dell'Arte Povera (iconica la sua Venere degli Stracci) e per le sue installazioni sul tema Terzo Paradiso, simboleggiate dal simbolo dell'infinito composto di tre cerchi che mostrano come l'intelligenza umana e quella della natura si fondono insieme, Pistoletto da sempre ragiona sul tema della pace e dell'ecologia.

Lo ha dimostrato in maniera particolarmente esplicita proprio a Milano nella personale allestita due anni fa nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale con la sua idea di «pace preventiva» rappresentata dal labirinto, simbolo dell'incontro-scontro tra mostri e virtù, un luogo in cui perdersi per poi ritrovarsi, sempre cercando l'armonia sopra il caos.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica