(...) importante su cui occorre puntare sempre di più per la crescita economica del nostro territorio, in vista dellExpo 2015».
Ma il turista che arriva a Milano è, sette volte su dieci, un businessman frenetico che fra latterraggio e la partenza non lascia passare più di 2,13 giorni. Troppo pochi per visitare la Brianza o scoprire che, a pochi chilometri dal centro, a Vigevano, cè una delle piazze più belle dItalia. Meno, rispetto ai 2,23 giorni di permanenza media a Barcellona, 2,26 a Berlino e 2,40 a Vienna. Un turista che arriva in fretta e furia ma che non ha problemi a metter mano al portafogli. Il 54% dei visitatori sceglie, infatti, sistemazioni di prestigio, a quattro o cinque stelle, diversamente da quello che accade nelle altre mete turistiche della penisola.
La ricerca della Iulm fornisce anche un interessante listino prezzi delle più importanti città del mondo, in cui Milano compare a braccetto con le capitali più costose.
Un pasto nel capoluogo lombardo costa in media 43 euro, più che a Parigi e a Roma, ma sempre meno che a Londra o Copenaghen, dove gli euro necessari per alzarsi da tavola diventano 57.
La situazione peggiora se dopo aver cenato si decide di voler anche pernottare.
Per una notte allombra della Madonnina bisogna sborsare 330 euro. Tanto, quanto a New York. E per riuscire a trovare un letto più caro bisogna andare a Parigi (360 euro), a Stoccolma (350)o nella solita carissima Londra (490).
Milano è quindi un crocevia internazionale di manager e normali turisti, una porta dItalia, varcata da milioni di persone ogni anno. I tre aeroporti lombardi, infatti, sono in testa alle classifiche internazionali e con oltre 30 milioni di passeggeri battono Barcellona, Berlino e Vienna. Insomma, quella che fino a qualche anno fa sembrava una risorsa accessoria della città, sta diventando unentrata fondamentale.
Francesco M. Del Vigo
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