Tra i vapori dell’«hammam» la riscoperta dell’acqua calda

«Acquamadre» in via di Sant’Ambrogio propone un percorso-relax tra tepidarium, calidarium e frigidarium

In fondo è un ritorno alle origini. Una vera e propria riscoperta dell’acqua calda. Furono i Romani, infatti, a concepire l’acqua come occasione di relax, di purificazione, di socialità inventando le thermae. Poi l’abitudine delle abluzioni qui da noi un po’ si è persa, restando confinata alle località termali e perdendo quella valenza di uso quotidiano. E si è diffusa in Turchia, in seguito ai contatti con le terre mediorientali dove i Romani avevano esportato la pratica. E oggi a Istanbul, Ankara e nelle altre città turche l’hammam è quanto di più vicino alle thermae romane, luogo di svago e di igiene in ogni quartiere. Da questa triangolazione storica nasce Acquamadre, il più grande hammam di Roma, aperto pochi mesi fa in via di Sant’Ambrogio al Ghetto e inaugurato dopo una prima fase di rodaggio con un aperitivo mondano lunedì scorso.
In Acquamadre ci sono venti secoli di storia e due culture che si incontrano tra vapori e fumi. L’hammam Acquamadre è concepito per far sentire i clienti come in un liquido amniotico, in un susseguirsi di ambienti che descrivono un percorso tutto improntato alla distanza fisica e psicologica dai grattacapi della quotidianità. Dopo essersi spogliati nell’apodyterim, si entra nel tepidarium, dove la temperatura è di 36°. Qui, dopo una doccia calda, ci si stende su panche di marmo riscaldate e si viene dapprima detersi da acqua calda e quindi cosparsi di un aromaticissimo sapone all’olio d’oliva. Quindi si ha accesso al calidarium, il bagno turco vero e proprio, dove la temperatura più alta (45°) e soprattutto l’umidità al cento per cento dilata i vasi sanguigni e favorisce la circolazione e la traspirazione, agendo anche come una sorta di aerosol naturale. È consigliabile fare soste brevi in questo ambiente, alternandole con riposi nel calidarium e frequenti bevute di acqua. Il viaggio prosegue con un gommage eseguito da mani esperte, che libera la pelle dalle impurità, e si conclude con l’immersione nel frigidarium, una vasca di acqua a 28° con idromassaggio, e, per chi lo desideri, con massaggi di ogni genere (rilassante, tonificante, linfodrenante, shiatsu e anche quello golosissimo al cioccolato). Infine, prima di tornare ai ritmi del tutto diversi della città, una sosta nella sala relax, dove sarà possibile farsi servire un tè e leggere un giornale. In tutto il «viaggio» dura un paio d’ore, ed è una perfetta coccola per il dopo-lavoro, ad annunciare una serata davvero rilassata.
Acquamadre è aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 11 alle 21, il mercoledì, il venerdì e la domenica solo alle donne, il martedì solo agli uomini (solo dalle 14) e il giovedì e il sabato a tutti. Il primo martedì del mese i bambini possono entrare con i papà e il primo mercoledì del mese le bimbe di tutte le età e i maschietti fino a 4 anni possono entrare con le mamme.

Il costo di un hammam è di 40 euro, 10 euro costa il kit base femminile e 20 quello maschile (entrambi riutilizzabili), 20 euro il gommage al corpo. I massaggi costano dai 30 ai 60 euro e sono su prenotazione. Su internet www.acquamadre.it.

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