«I veri riformatori sono nel Polo, a sinistra il nulla dietro gli slogan»

Colucci: il Cavaliere stasera a Milano per illustrare gli obiettivi centrati dal governo

Felice Manti

da Milano

«Avere il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Milano per spiegare la politica riformatrice del suo governo è un motivo di grande soddisfazione». Parla Alessandro Colucci, consigliere regionale di Forza Italia in Lombardia e presidente del Club Noi riformatori azzurri, che ha organizzato l’incontro di oggi alle 21 al Marriott di Via Washington.
«Questo governo ha fatto tutte le riforme che aveva promesso, dalle tasse alla scuola, dalle pensioni al lavoro. Ha realizzato il sogno possibile di cambiare il Paese, attraverso una serie di traguardi intermedi».
Nonostante tutto, però, queste iniziative sono state poco pubblicizzate...
«Purtroppo serve molto tempo per progettare una riforma e ne rimane poco alla comunicazione. Poco ma sufficiente. Questo è il momento giusto per dimostrare il lavoro svolto, e l’incontro di domani (oggi per chi legge, ndr) è una opportunità. La grinta che il premier e gli esponenti del governo stanno dimostrando in questi giorni sarà un’arma in più per chiudere degnamente questa legislatura. Il centrodestra ha dimostrato un impegno costante nel mantenere le promesse di grandi riforme senza abbandonare le tradizioni e i valori che fanno parte del suo Dna».
Quant’è importante il coinvolgimento della base, anche in funzione del prossimo partito unico del centrodestra?
«Fondamentale. Quello che vogliamo è raccontare l’azione di governo, qualificare la presenza dei nostri politici e rilanciare la partecipazione. Dentro Forza italia ci sono uomini provenienti da esperienze diverse, ma perfettamente in grado di aggregare la componente sociale, riformatrice, laica e cattolica. Forza Italia è una forza aggregatrice, nel centrosinistra ho grosse perplessità che i Ds siano in grado di esercitare il medesimo ruolo. Non sono il partito aperto che vogliono far credere di essere, dietro gli slogan non c’è niente».
Da tempo si fa un gran parlare di riformismo, a destra e a sinistra...
«Credo che l’azione di questo governo rappresenti l’accezione vera della parola “riformismo”. Chi si dichiara riformista a sinistra ha dimostrato di non essere affatto in grado di interpretare questa cultura, la cui prospettiva è la modernizzazione del Paese. La sinistra non ha nessun progetto di rilancio, è alle prese con operazioni algebriche e non politiche per cercare di mettere insieme dei voti. La sinistra non ha nessun sogno».
A proposito di sogni possibili: nel 2001 Milano fu determinante per la vittoria alle elezioni. E nel 2006?
«Come Forza Italia stiamo cercando di coinvolgere la base.

Nei giorni scorsi abbiamo allestito 35 gazebo e abbiamo chiesto ai milanesi, in attesa che il ministro Moratti sciolga le ultime riserve, un riscontro sull’azione di governo della città. Quella del Marriott sarà un’ulteriore iniziativa per raccontare l’iniziativa di governo e rilanciare la partecipazione».

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