da Milano
Acea o Iride? Non cè accordo ai vertici di Hera sulla possibile trattativa da aprire alla ricerca di unalleanza. Stando a indiscrezioni che provengono dallinterno del gruppo, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e lad Maurizio Chiarini guarderebbero con maggiore favore a Roma, il presidente Tomaso Tommasi di Vignano punterebbe invece su Torino-Genova. Al momento, concordano tutte le fonti, non esiste alcuna trattativa in piedi, ma «sul tavolo di Tommasi cè una pila di dossier e di studi di fattibilità presentati da tutte le principali banche daffari». Di scelta delladvisor (che sarebbe il segnale che una decisione è vicina) per ora non si parla neppure. Non solo, ma ieri sera un comunicato di Hera ribadiva che il cda intendeva «acquisire lorientamento dei soci di maggioranza» e che «ogni ipotesi che vuole lazienda al lavoro su una specifica operazione è destituita di fondamento».
Ma al di là del fatto che non esistano trattative, Enìa, evocata come possibile prossimo alleato di Aem-Asm, sarebbe invece più vicina a Hera di quanto si dice comunemente. Enìa starebbe però anche rischiando di suo senza una quotazione in tempi stretti: la decisione di portarla in Borsa ha il pregio di dare un prezzo certo, ma cè la possibilità che la valorizzazione che il mercato dà alle utility scenda dopo le ferie, passato lentusiasmo per la fusione Aem-Asm. I legami con Delmi (azionista di Edison) e con Edison (per le forniture di gas) non sarebbero tali da impedire al gruppo di guardare verso Bologna. E la contiguità territoriale peserebbe molto sulle scelte. Lobiettivo primario di Hera resta quindi Enìa.
Nellalternativa Acea-Iride a pesare sarebbero invece valutazioni politiche, industriali-commerciali, e, inevitabilmente, anche personali. Ed è interessante notare che anche i dossier si dividerebbero tra Acea e Iride. Senza contare che qualche studio è stato commissionato direttamente da Cofferati e Chiarini. Sia Acea sia Iride hanno una forte produzione, ma mentre Aem Torino dovrà fornire Genova, Acea, secondo alcune fonti, ha un forte surplus produttivo che potrebbe essere destinato a Hera. Il gruppo bolognese, a sua volta, dispone di gas che potrebbe essere fornito a Roma, dove dal 2009 si aprono i giochi per la distribuzione del gas. Tommasi vede invece nella contiguità territoriale con Enìa, e quindi con Iride, una forte valenza industriale: si svilupperebbe un asse est-ovest senza interruzioni. Non solo, ma la governance di Hera e Iride è simile, basata su una forte presenza operativa territoriale e un accentramento della gestione finanziaria. Tommasi in una fusione di questo tipo non vedrebbe messa in discussione la sua posizione di numero uno dellaggregazione.
Nellasse con Acea, invece, peserebbero favorevolmente gli ottimi rapporti politici Cofferati-Veltroni, meno positivamente la distanza territoriale. Lasse Roma-Bologna porrebbe anche problemi di governance: difficilmente, si dice, Tommasi riuscirebbe a conservare la presidenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.