Madrid - Il crocifisso rimanga nelle scuole pubbliche per trasmettere ai giovani "identità e valori": lo ha chiesto la Conferenza Episcopale Spagnola (Cee), opponendosi alla possibile abolizione dei simboli religiosi negli edifici pubblici che potrebbe essere decisa dalla nuova legge sulla libertà religiosa che il parlamento di Madrid deve esaminare questa estate. La polemica e lo scontro sul simbolo religioso nonsi placa, in Spagan come nel resto d'Europa.
"Le società di tradizione cristiana non dovrebbero opporsi all'esposizione pubblica dei loro simboli religiosi, in particolare nei luoghi dove vengono educati i bambini", affermano in una nota i vescovi.
Secondo la stampa di Madrid la nuova legge sulla libertà religiosa voluta dal governo del premier socialista José Luis Zapatero potrebbe vietare l'esposizione di simboli religiosi, e quindi dei crocifissi, nelle scuole pubbliche del paese.
Il rischio, avverte la Cee, è che "queste società difficilmente possano riuscire a trasmettere alle generazioni future le proprie identità ed i loro valori" senza i simboli che "modellano la storia e la cultura di un popolo, lasciandolo indifeso davanti ad altre offerte culturali non sempre benefiche". Secondo i vescovi spagnoli, vietare il crocifisso vorrebbe dire "rifiutare una eredità culturale e spirituale nella quale affondano le nostre radici".
Per la Cee "solo in una Europa nella quale siano rispettate insieme la libertà religiosa di ciascuno e le tradizioni di ogni popolo e nazione potranno svilupparsi relazioni adeguate fra le religioni e i popoli, in giustizia e libertà".Per il prossimo 30 giugno, intanto, è attesa la decisione della Corte europea sul ricorso presentato dall' Italia il risposta al divieto di Strasburgo di esporre il Crocifisso nelle scuole.
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