Soccorso per i «Volontari del soccorso». È questo l'appello lanciato da Remo Benzi, presidente dell'associazione di via della Fenice, a Regione, Equitalia e cittadinanza.
I gravi problemi finanziari in cui verte l'associazione della Bassa Val Bisagno, rischiano di far chiudere lo storico centro (proprio nell'anno del centenario), aprendo una prospettiva drammatica per la zona, orfana già da qualche tempo della Croce Verde di Quezzi. «Siamo in una situazione disastrosa - sottolinea il presidente Benzi - Dal momento del mio insediamento a capo dell'associazione (marzo 2009, ndr), abbiamo ereditato un deficit che sfiora il milione di euro. Questo ingente passivo è frutto di una cattiva gestione da parte del precedente presidente che è stato tutt'altro che solerte nelle faccende organizzative dell'associazione». Le cause di un tale buco sono facilmente reperibili: bilanci fasulli (approvati, senza alcun approfondimento, dalla Regione), canoni di affitto dei locali, fornitori e rate di Equitalia non pagate, assunzioni di dipendenti in nero i quali, fatte e vinte la cause con il giudice civile, hanno dovuto ricevere i giusti risarcimenti.
«Abbiamo ereditato questa indecente situazione e ciononostante siamo riusciti ad appianare più di duecentomila euro di passivo - chiarifica Benzi - Da parte nostra stiamo compiendo ogni sforzo per risollevare le sorti dell'associazione, basti pensare che i nostri sette dipendenti non vengono pagati per intero ma con acconti, dimostrazione lampante di quanto credano nel rilancio. Adesso però chiedo a Regione, Equitalia e a tutti i cittadini di venirci incontro per riparare questa situazione». Proprio con Equitalia è in ballo la situazione più delicata. Il mancato pagamento delle ultime due rate (per un debito pregresso, ndr) da parte dei «Volontari del soccorso», ha fatto scattare il blocco delle entrate dei fondi di Asl 3 e San Martino nelle casse dell'associazione, filtrate proprio da Equitalia.
«Abbiamo dei debiti e vogliamo assolutamente pagarli - spiega Remo Benzi - Se però Equitalia ci strozza, bloccando le nostre entrate, non riusciremo mai a trovare una soluzione e nel giro di tre mesi saremmo costretti ad abbassare la saracinesca. Chiedo quindi ad Equitalia di lasciarci un po' di respiro, in virtù del fatto, soprattutto, che la nostra associazione è fondamentale nel panorama dell'assistenzialismo genovese».
Un aiuto, Benzi, lo aspetta anche dalla Regione, dopo l'infruttuoso incontro di gennaio conclusosi con un niente di fatto. «Ho recentemente mandato un telegramma all'assessore Montaldo per chiedere un aiuto - svela il presidente, ex consigliere comunale - Spero che mi risponda trovando qualche soluzione percorribile, anche se l'esito dell'incontro svoltosi a gennaio mi fa essere pessimista». La Regione che fa? Un comunicato. Per dire che lassessore Montaldo «è da tempo a conoscenza delle difficoltà economiche dei Volontari del Soccorso, causate però da problemi gestionali interni della stessa pubblica assistenza». Sono fatti loro, è in sostanza la risposta della Regione. Che cita anche lincontro già avvenuto «nei mesi scorsi» per dimostrare di essersi interessata del problema. Ancora una volta una risposta per dire che non faranno nulla più di quello che è già risultato inutile.
In ultimo appello, i volontari di via della Fenice chiedono un aiuto anche ai cittadini, testimoni dell'ingente lavoro svolto dall'associazione, attraverso un versamento libero sul C/C 26523167 intestato a «P.A. Volontari del soccorso Onlus».
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