nostro inviato a Madrid
Il volo Iberia delle 8 da Milano Linate a Madrid rende l'idea: ieri su 185 posti c'erano 166 passeggeri, e solo per 20 la destinazione finale era la capitale spagnola; gli altri proseguivano verso il Sud America. Per Iberia l'Italia è il secondo mercato dopo la Spagna, con 1,5 milioni di passeggeri che utilizzano l'hub di Barajas per destinazioni latine; lo sbando prolungato di Alitalia ha favorito la crescita. Sui Paesi del Sud America Iberia è leader in Europa, con una quota del 20%; un italiano su quattro, per quelle mete, sceglie la compagnia spagnola. Ma la crisi non risparmia nemmeno una società che vanta «una liquidità di 2,5 miliardi di euro in cassa e una serie di 13 esercizi in utile», come sottolinea Silvia Cairo, direttore commerciale del gruppo. Martedì prossimo il cda approverà la trimestrale: nessuna anticipazione (Iberia è quotata), ma alcuni analisti prevedono 100 milioni di perdita; già nel 2008 l'utile di 30 milioni si è confrontato con gli oltre 300 del 2007: «Sarà un anno durissimo» ammette il direttore. E svela le linee di un piano d'emergenza in fase di avvio: 5 Airbus 320 a terra, disdetta dei contratti di noleggio per due A 340, il rinvio di un anno delle consegne; riduzione del costo del lavoro con il congelamento delle retribuzioni ai dirigenti e la cassa integrazione per un numero di dipendenti oggetto di trattativa con il sindacato; blocco degli investimenti. Gli obiettivi: proteggere il conto economico, difendere i mercati strategici e mantenere la forza finanziaria della compagnia, che diminuirà l'offerta senza cancellare destinazioni.
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