Milano - «Credo che anche nella Cgil, ma
non solo, una riflessione più approfondita vada fatta su certe tecniche di prevenzione del
dibattito, di isolamento dell'idea del dissenziente e dell'idea che non si deve discutere». Lo
ha affermato il giuslavorista Pietro Ichino, risultato nel mirino dei componenti delle nuove Br
arrestati ieri.
Ichino ha sottolineato come questo atteggiamento possa «portare a delle sinapsi casuali,
ma pericolose, con le schegge impazzite del terrorismo. Non critico la Cgil per queste
adesioni - ha poi spiegato - perché chiunque, qualsiasi terrorista che voglia trovare un
ambiente di sinistra in cui mimetizzarsi può iscriversi alla Cgil e può anche, con un minimo di
abilità, guadagnare qualche gallone sul piano della responsabilità organizzativa o direttiva.
Che questo possa accadere in un'organizzazione di 5 milioni di tesserati non mi sembra
imputabile alla Cgil».
«Le Br devono fare paura perchè il
problema non può considerarsi risolto finchè esistono delle frange di giovani e non, che
coltivano questa idea pazza della lotta armata come soluzione di qualche problema politico.
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