Imitazioni e gag Ecco la gaia scienza tutta da ridere

Perfino scienziati di fama mondiale - come il professor Antonino Zichichi - sono, spesso, alle prese con interrogativi insolubili. Ad esempio: «Perché se una massa gassosa esce da un corpo solido la gente ti guarda male?»; o anche: «Due rette parallele non si incontrano mai, avranno mica litigato?»; oppure: «Per catturare l’isotopo è consigliabile usare l’isogatto e poi pulire tutto con il lisoform?».
Si tratta di quesiti solo apparentemente banali, ma che in realtà nascondono «grandi verità» come dimostra l’esilarante faccia a faccia avvenuto in tv tra il vero Antonino Zichichi e il suo imitatore ufficiale, Maurizio Crozza (autore delle domande di cui sopra). Il video «Crozza vs Zichichi» che, a distanza di anni, ancora spopola su YouTube, rappresenta il proto-sketch di un filone che sta spopolando in tv e sulla rete: quello della gaia-scienza, intesa come scienza tutta da ridere. La signoras Carla Signoris, moglie di Maurizio Crozza, avrà pure «sposato un deficiente» (argomento al quale ha dedicato addirittura un libro), però di certo ha un marito geniale. È indubbio infatti che il personaggio dello Zichichi un po’ «rinco» inventato da Croza abbia - di fatto - sdoganato la scienza dai temi cabarettisticamente intoccabili. Una nuova frontiera umoristica su cui si sono cimentati (ma senza raggiungere le vette di Crozza) altri neo-Noschese di talento come Dario Ballantini con l’astrofisica Margherita Hack e Max Tortora niente popò di meno che col Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Accademici che in questo periodo sono in ottima compagnia grazie all’interpretazione del nuovo spot Tim incentrato sul gioco di Neri Marcorè nei panni di un toscaneggiante Leonardo da Vinci. Il tutto mentre i comici del Trio Medusa spalleggiano il geologo Mario Tozzi nel programma «La Gaia Scienza» autodefinitosi pomposamente «un nuovo modo per fare scienza in tv attraverso una trasmissione rigorosa e dissacrante dove tutto viene sottoposto alla verifica degli esperimenti condotti dal Trio». Insomma, quasi meglio del mitico «Quark» di Piero Angela. E - a proposito di conduttori in camice bianco - va ricordato come che dal nuovo corso scienzo-satirico non si salvino neppure esperti del calibro di Roberto Giacobbo (storico ideatore di «Voyager») e Alberto Angela - figlio di Piero - con il suo «Passaggio a Nord-Ovest». Anche nei loro casi i comici si sono scatenati alla grande: Crozza (sempre lui) ha preso di mira il povero Giacobbo trasformando - alla luce di un presunto deficit di autorevolezza - l’originario titolo «Voyager» in «Kazzenger» (celebre poi la domanda-tormentone con cui l’alter ego crozziano di Giacobbo chiude ogni suo intervento: «Com’è accidenti possibile che io sia vicedirettore di RaiDue?».


Neri Marcorè prende invece per i fondelli Angela-junior, giustamente preoccupato dalle conseguenze dell’effetto-serra: «Dalle variazioni climatiche dipende il futuro di miliardi di persone che si chiedono, con angoscia: “Che mi metto stasera, pulloverino o camicetta?».

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