Immatricolazioni tra alti e bassi Pechino avanza e Mosca finisce ko

«I mercati iniziano a risollevarsi e siamo cautamente ottimisti», ha affermato al Salone dell’auto di Detroit Ian Robertson, responsabile vendite e marketing del gruppo Bmw. La casa bavarese nel 2008 si è confermata leader nel segmento premium consolidando le proprie quote di mercato. A sostenere le immatricolazioni del gruppo nel 2010 sarà la Cina. «Sarà il nostro mercato più importante quest’anno». Già nel 2009, il gruppo Bmw ha evitato flessioni più consistenti grazie allo sviluppo del mercato cinese e alla forte domanda di auto in Brasile e in India. La Cina è diventata lo scorso anno il primo mercato al mondo con 13,64 milioni di veicoli immatricolati, il 46,15% in più rispetto al 2008. Le auto hanno registrato una crescita del 52,9% a 10,33 milioni (in America sono stati consegnati 10,24 milioni di esemplari tra auto e truck). Ora è ufficiale, la Cina, dopo oltre un secolo di predominio Usa, rappresenta il primo mercato al mondo.
Gli Stati Uniti, invece, hanno chiuso uno degli anni più neri della loro storia (livello più basso dal 1982, peggior tasso di flessione dalla Seconda guerra mondiale tenendo conto della variazione della popolazione). Nel 2009 le delusioni sono arrivate da General Motors e Chrysler che hanno evitato in extremis di finire sotto terra. La prima ha perso il 29,9%, la seconda il 35,9%, scendendo al quinto posto (dato peggiore degli ultimi 47 anni). Ford, seppur in calo nelle vendite, è tornata a guadagnare quote (15,8%) per la prima volta dal 1995. Bene solo Hyundai, Kia e Subaru. L’America, secondo alcune stime, tornerà su alti livelli di vendita nel 2013 con 15 milioni di immatricolazioni tra auto e truck. E fra tre anni la penetrazione sul mercato Usa delle vetture giapponesi si attesterà poco sopra il 40%.
In Germania, grazie agli incentivi, le vendite di auto nuove hanno raggiunto i 3,8 milioni di veicoli (+25%). Nel 2010, se i bonus non verranno rinnovati, le vendite potrebbero scendere a 2,9 milioni di unità. Il Brasile si è confermato lo scorso anno tra i principali mercati mondiali con 3,1 milioni di veicoli. Fiat resta leader con 60.227 unità (sono 53.288 quelle di Volkswagen e 47.643 quelle di Chevrolet).
L’India ha registrato il miglior tasso di crescita degli ultimi cinque anni, guadagnando il 61% rispetto allo stesso mese del 2008: nei primi otto mesi l’aumento è stato del 22%, per un totale di 955.641 veicoli.
In Russia il 2009 verrà ricordato come il peggiore da decenni. Non tanto per i volumi di vendita, che sono comunque superiori rispetto ai livelli di qualche anno fa, quanto per il disastroso andamento paragonato al bilancio precedente quando quello di Mosca si ergeva come uno dei quattro mercati mondiali emergenti (insieme a Cina, India e Brasile). La caduta nei primi 11 mesi è stata del 50%. Ma torniamo all’Europa. Sono stati immatricolati nei primi undici mesi 13,4 milioni di auto (-2,8%).

In Italia, dopo il disastroso primo bimestre, grazie agli ecoincentivi, il mercato ha cominciato a riprendersi fino a chiudere con un calo limitato allo 0,17%, per un totale di 2,15 milioni di unità. Alla tenuta ha contribuito anche dicembre con immatricolazioni di 165.428 modelli, il 16,73% in più. Il tracollo è stato evitato grazie ai bonus.

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