Le immatricolazioni di nuove auto a novembre in Italia? «Un disastro annunciato» hanno detto fonti di settore allagenzia Radiocor. E infatti la flessione delle vendite di nuove auto a novembre potrebbe collocarsi intorno al 20-25% dopo il 18,9% accusato in ottobre. La cifra del mese che sta per concludersi è stimata pertanto «ben sotto le 150mila unità».
«Se a ottobre siamo andati male, a novembre sarà peggio» - hanno spiegato gli esperti del settore. Naturalmente a pesare sul comparto è la crisi economica che partita dai mercati finanziari sta travolgendo leconomia reale. Soprattutto a causa del crollo dei consumi. «Uno stato danimo che non invoglia di certo a cambiare lautomobile, un clima del terrore alimentato da varie fonti - hanno spiegato gli esperti - che non hanno mai perso occasione di fare dichiarazioni allarmistiche». Per sostenere un settore cruciale per leconomia come quello dellauto, aggiungono le fonti, «il governo dovrebbe agire sul credito, che rappresenta un aspetto prioritario. È necessario rimettere in moto i finanziamenti per la rete distributiva. I concessionari, che muovono una dimensione di credito molto elevata, sono strozzati perché le banche stringono i cordoni della borsa. Nessuno si fida più di nessuno». Dal versante dei concessionari, Vincenzo Malagò, presidente dellassociazione Federaicpa, sottolinea che «la crisi delle vendite viene da lontano, da quando si è voluto immatricolare un numero di auto spropositatamente elevato per il mercato italiano», il cui livello adeguato è stimato da Malagò intorno ai 2 milioni, non oltre. «Guardando al 2009 - ha aggiunto Malagò - bisognerà fissare obiettivi trimestrali, non annuali, perché è impossibile avere la palla di cristallo». Dopo il record 2007, che sembra ormai lontano anni luce con i suoi oltre 2,49 milioni di vetture, il 2008 promette dunque di essere veramente un «annus horribilis» per il mercato dellauto, stimato «sotto i 2,15 milioni» (2,15 milioni è la stima condivisa finora dalla maggior parte degli esperti del settore). Tradotto in percentuale significa una flessione intorno al 14%.
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