Roma - Sono 3 milioni 700 mila gli immigrati regolari in Italia. Un numero aumentato del 21,6% rispetto all’anno scorso, il 6,2% della popolazione. I dati sono della Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes. Per ritmo di crescita, l’Italia si colloca al vertice europeo (nell’Ue l’incremento è del 5,6%). Nel 2006 il trend di crescita (700 mila in un anno) è stato tale che, se sarà confermato, farà arrivare fra 20-30 anni gli stranieri a 10 milioni ed oltre.
Donne e uomini pari sono Novità di quest’anno, la presenza paritaria delle donne rispetto agli uomini (49,9%). Le uniche regioni ad avere una prevalenza maschile sono solo Lombardia e Puglia. I minori sfiorano le 700 mila unità (18,4% del totale). I rumeni, col 15,1% di presenza, è la comunità più numerosa; seguono i marocchini (10,5%), gli albanesi (10,3%), gli ucraini (5,3%). Sei immigrati su 10 si trovano al nord; al centro c’è il 26,7%, al sud il 10,2% e nelle isole il 3,6%. In sei anni, dal 2000 al 2006, gli immigrati dall’Est sono saliti di 14 punti mentre l’Africa ne ha persi 5 e l’America 2.
Irregolari, solo un terzo rimpatriati Gli stranieri irregolari intercettati lo scorso dalle forze dell’ordine sono stati 124.383. Di questi solo il 36,5% è stato rimpatriato effettivamente, quasi la metà di quelli del 1999, rileva ancora il rapporto. Il 13% di questi irregolari sono giunti via mare, ossia 22.016 persone, quasi mille in meno rispetto al 2005. «Così il mare - afferma il rapporto - da fondamentale elemento per gli scambi, continua ad essere uno sconfinato cimitero». Ma le tragedie via terra non sono da meno: si viaggia e spesso si muore nascosti nei tir, sotto i treni ed addirittura nei carrelli degli aerei. Nel 2006, sono stati rimpatriati solo il 36,5% (45.5449) è stato effettivamente rimpatriato contro il 64,1% del 1999. Tuttavia, segnala la Caritas, se si tiene contro dell’ultimo allargamento della Ue e il numero degli intercettati in posizione irregolare scende dopo tanti anni al di sotto delle 100 mila unità, ossia a 84.245. Sugli irregolari, per il rapporto, «aiuta il ragionamento e non la paura». Servono norme più più agili e politiche di contenimento che insistano sulla virtualità dei rimpatri assistiti. Soprattutto se, per effetto dell’ampliamento dell’Ue, per la prima volta i cittadini stranieri intercettati in posizione irregolare sono scesi al di sotto delle 100 mila.
Denunce penali, un quarto sono stranieri Gli immigrati incidono per quasi un quarto sulle denunce penali ed altrettanto per presenze in carcere. I maggiori protagonisti a livello penale sono gli irregolari (4 casi su 5) per lo più per reati legati allo sfruttamento della prostituzione, all’estorsione, al contrabbando e alla ricettazione. L’acquisizione della cittadinanza nel 2005 ha avuto un vero e proprio boom (19.266 casi) se si considera gli 11.945 del 2004. Il 40% dei casi sono cittadini dell’est europeo. Nel periodo 1995-2005 sono state presentate 213.047 domande per ottenere la cittadinanza, delle quali 125.535 definite positivamente. Nella maggior parte si è trattato di matrimoni (80% da cittadini dell’est) mentre si sono ridotti i casi di naturalizzazione (20.731).
Un terzo proprietari di case Aumenta il numero degli immigrati proprietari di un’abitazione. Nel 2006 sono stati un sesto tra quanti hanno acquistato una casa e tendenzialmente stanno diventando la metà di quanti hanno bisogno della prima casa.
Gli immobili che preferiscono sono quelli da ristrutturare, vicino alle reti di trasporto ed alle scuole dei figli. Gli stranieri coprono tuttavia il segmento più basso del mercato: 117 mila euro per una casa di 50 metri quadrati, «che costringe al sovraffollamento», il volume di affari annuo complessivo è di 1,5 miliardi di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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