Marta Bravi
Essere anziani a Milano. Cosa vuol dire? Questo largomento della tavola rotonda organizzata dallassessore comunale alle Politiche sociali, Tiziana Maiolo, ieri al Circolo della stampa. La Sala Bracco era gremita di persone anziane, promotori, volontari dei 38 comitati di quartiere Amici di Milano costituiti con scopo sociale circa sette mesi fa. «Siamo tra amici» ha detto lassessore ringraziando per le 5mila firme raccolte dai comitati per sostenere la sua candidatura a sindaco di Milano, che ha dichiarato: «La cosa mi riempie di orgoglio e testimonia quanta simpatia si stia creando intorno al mio assessorato, anche se io sosterrò il ministro Moratti». E proprio per aiutare il futuro sindaco lassessore invita i presenti ad aiutarla nella compilazione di un decalogo di piccoli accorgimenti che potrebbero rendere migliore la vita degli over settanta. La questione, infatti, non è tanto la sopravvivenza degli anziani a Milano, quanto la qualità della vita. Ecco che lassessore lancia linvito per il gran gala della prima della Scala al teatro dal Verme (7 dicembre), dove sarà allestito un maxischermo, «come lanno scorso - ricorda Tiziana Maiolo - per farvi assistere a un evento di rilevanza mondiale». Questo per dare lidea del clima di sincera stima e di familiarità che si respirava al Circolo della stampa. Milano gode del primato italiano della longevità: allanagrafe sono registrati ben 306 ultracentenari, 221.108 ultrasettantenni (di questi 92mila vivono da soli e sono per il 70 per cento donne) e 82.344 ultraottantenni. Questo perché laspettativa di vita si è allungata, passando dai 40 anni di vita media di centanni fa agli 80 anni attuali. Cosa si può fare, dunque, per aiutare gli anziani a migliorare la loro vita? Si comincia dalle piccole cose, che sembrano banali, ma che aiutano a stare meglio. La Maiolo racconta di quando, appena eletta, ha dotato gli uffici dellassessorato di sedie e poltrone, in modo che le persone che dovevano ritirare moduli o documenti non dovessero attendere in piedi. «Allargo la proposta - incalza lassessore - evitiamo le lunghe attese agli anziani in tutti gli uffici comunali, così come mi è stato fatto notare che le panchine delle pensiline dei mezzi pubblici sono troppo alte. Insomma, ci impegneremo a eliminare le barriere anagrafiche. Altro aspetto importante del vivere a Milano è la sicurezza: le signore anziane, che andrebbero volentieri al cinema o a teatro, spesso rinunciano a uscire per paura di girare sole appena cala il buio. «Eppure la piaga della vecchiaia è la solitudine, che va combattuta - sottolinea la Maiolo -. Studieremo un servizio di accompagnamento che permetta agli anziani di uscire la sera in tutta tranquillità».
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