Pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio d'oliva, pesce e vino (in quantità moderate). Questa, in soldoni, la dieta mediterranea di cui in molti sono pronti a decantare le virtù e i salutari effetti sulla salute che si coltivano con il piacere a tavola. Ora che questa dieta è balzata allonore della cronaca, la Liguria vuole cogliere al volo loccasione. E loccasione è il fatto che la dieta mediterranea diventerà patrimonio dellUnesco grazie ad unalleanza fra Italia, Spagna, Grecia e Marocco e a una proposta parlamentare «bipartisan» che ha come primo firmatario lex ministro delle politiche agricole Paolo de Castro, attuale vicepresidente della commissione agricoltura in Senato. La Liguria, e in particolare la città di Imperia, si candida come legittima sede di questo toccasana dellalimentazione.
«Importanti convegni internazionali in questi anni hanno assegnato alla Liguria il titolo di capitale della dieta mediterranea, modello ideale di alimentazione - spiega lassessore allAgricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini -. Un titolo ambizioso ma assolutamente vero, perché la nostra regione, grazie allolio extravergine di oliva, al pesce, alle erbe aromatiche e ai prodotti tipici agroalimentari di qualità si pone come uno dei principali capisaldi della dieta mediterranea per vivere meglio».
Per questo la notizia che il governo punta ad ottenere il riconoscimento Unesco alla dieta mediterranea, come accade per la tutela di monumenti, opere darte, bellezze naturalistiche, è stata accolta con grande soddisfazione dalla Regione che nei mesi scorsi aveva seguito liter ai primi passi.
Adesso dopo il voto della mozione in senato, atteso in questi giorni, il dossier sarà inviato a Parigi entro il 14 agosto ed esaminato entro il 15 maggio 2009. Agguerriti i concorrenti, a cominciare dai francesi.
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