Impiegati denunciano: «Sequestrati dagli avvocati»

In teoria, il mandato era chiaro: semplice descrizione del contenuto dei documenti dell’agenzia Allianz Ras di via Bandello. In pratica, le cose sarebbero andate diversamente. Minacce e intimidazioni. Una vera e propria perquisizione con tanto di sequestro di persona. Con quei dati sensibili che, alla fine, vengono portati via. Dai consulenti e dai rappresentanti legali di un’altra compagnia di assicurazioni.
La querela - che risale al 7 maggio - è firmata da quattro impiegati di Allianz. Raccontano che lunedì 3 maggio «si sono presentate cinque persone, e una ci ha detto di essere un ufficiale giudiziario. Quelli che poi capiremo essere avvocati (dello studio legale dell’altra compagnia, ndr) ci hanno intimato di non toccare assolutamente né i pc né i telefoni, e ci hanno detto di consegnare immediatamente tutte le chiavette usb, i cd e altro». Doveva essere solo un’ispezione, su ordine del giudice civile, per un’ipotesi di spionaggio industriale. Ma, secondo gli impiegati, si è passato il segno. «Ci è stato fatto divieto di uscire e avere contatti con l’esterno per almeno un’ora e mezza, gli avvocati ci hanno fatto violenza morale, spaventandoci, seguendoci in tutti i movimenti, pretendendo di sentire le telefonate». E, infine, perché «hanno aperto fascicoli, mischiato documenti e portato via anche materiale di Allianz». Il tutto, in assenza del titolare. «Uno degli avvocati ha mostrato un documento del giudice in cui c’era scritto che negli uffici non ci sarebbe stata la fotocopiatrice. Noi a quel punto abbiamo fermamente contestato come la dichiarazione degli avvocati al giudice fosse falsa, perché la fotocopiatrice c’era e funzionava perfettamente, ma quelli hanno portato via tutto».
Il titolare dell’Agenzia - attraverso l’avvocato Marcello Di Capua - ha presentato un’istanza urgente per sospendere immediatamente l’acquisizione della prova chiedendo la restituzione «di tutto il materiale illegittimamente sequestrato». Istanza che è stata accolta. Il motivo, spiega il legale, è che le modalità dell’operazione «siano state tali da compromettere le regolarità della procedura, che risulta illegittima rispetto al fine per cui era proposta». Primo, «le operazioni sono state eseguite direttamente e personalmente dagli avvocati di parte e dal consulente, e non solo dall’ufficiale giudiziario». Secondo, «sono stati introdotti nella sede dell’agenzia materiali non repertati e sono stati asportati documenti senza che sia stato redatto processo verbale sottoscritto dai presenti».

Insomma, «non si sa se per incompetenza, eccesso di zelo o premeditazione», gli impiegati «hanno subito una vera e propria perquisizione non autorizzata» dal giudice, «che ha portato a un sequestro di fatto (e non autorizzato) di tutto il materiale operativo dell’Agenzia».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica