Imposte a raffica, c’è anche quella sul «morto»

Stangata sulle rendite in un provvedimento che favorisce solo i «cipputi»

da Roma

In Consiglio dei ministri la legge finanziaria era entrata con 178 articoli. Ieri sera, al ministero dell’Economia, prima ancora di arrivare a Palazzo Chigi per poi essere trasferita in Parlamento, era salita intorno ai 270 articoli. Ne consegue che nella riunione di venerdì sera i ministri hanno approvato una manovra «monca» di un centinaio di articoli. Hanno votato tutt’insieme, però, la detrazione fiscale di 210 euro per i ragazzi che, fra i 5 ed i 18 anni, vengono iscritti in una piscina o in un circolo sportivo. Una misura che potrà essere applicata solo in presenza di una dichiarazione del circolo sportivo o della palestra. Così come tutt’insieme hanno votato la creazione di un fondo di 4 milioni di euro all’anno per il monitoraggio dell’attività di un Osservatorio per «il contrasto della violenza nei confronti delle donne e per ragioni di orientamento sessuale». L’osservatorio, cioè, dovrà censire anche i casi di violenza nei confronti degli omosessuali.
Tutt’insieme hanno votato anche la controriforma Irpef. L’altra sera, a Palazzo Chigi, Vincenzo Visco è stato forse brutale, ma onesto. Il nuovo profilo delle aliquote e degli scaglioni - ha detto il viceministro - inizierà a farsi sentire intorno ai 40mila euro di reddito.
Secondo gli esperti, infatti, la polemica se applicare l’aliquota massima del 43% ai redditi di 70 o 75mila euro non è indicativa per comprendere fino in fondo come «morderà» la controriforma Visco (messa a punto dal suo collaboratore Claudio De Vincenti). Gli effetti verranno avvertiti - ed in modo consistente - sui redditi più bassi. Un single con un reddito da 40mila euro pagherà 300 euro in più all’anno. E dal quel livello di reddito a salire, il prelievo fiscale crescerà in modo progressivo.
Fino a «mordere» con migliaia di euro in meno per i redditi intorno ai 75mila euro. Mentre la progressività verso il basso è rappresentata dal sistema delle detrazioni; che valgono, però, solo nei casi dei lavoratori dipendenti, a basso reddito, con carichi familiari. Insomma, il prototipo di contribuente che otterrà benefici dalla controriforma Visco è Cipputi. Categoria in via d’estinzione anche nelle fabbriche. Al contrario, i lavoratori assunti grazie alla maggiore flessibilità della legge Biagi subiranno un maggior prelievo fiscale; ma soprattutto contributivo. Insieme ai lavoratori autonomi, sopporteranno il maggior carico dell’aumento dei contributi previdenziali.
E dovranno anche pagare il ticket in ospedale. A proposito di spesa sanitaria, la legge finanziaria contiene la creazione di un Fondo a favore delle Regioni che hanno sfondato il proprio tetto di spesa nel 2006. Sarà di un miliardo di euro. E servirà a sostenere i bilanci di Abruzzo, Lazio, Calabria, Campania, Liguria, Sicilia. Il Fondo scatterà se le varie addizionali Irap ed Irpef non saranno sufficienti a coprire i «buchi» della Sanità. È soltanto una circostanza che cinque delle sei regioni interessate al Fondo siano rette da Giunte di centro sinistra?
Sempre da una lettura attenta della legge finanziaria, formalmente scompare la tassa di successione, nei fatti viene introdotto un aumento dell’imposta di registro se il trasferimento di un immobile agli eredi avviene dopo il decesso. E al ministero dell’Economia già la chiamano la «tassa sul morto». L’imposta di registro aumenta del 2 e del 4% a seconda se il bene immobile trasferito dopo la morte passa di mano fra congiunti o fra conoscenti non parenti. Ieri sera a tarda ora all’Economia le cifre ancora non tornavano. Circostanza abbastanza naturale.

Nel complesso, i tecnici di Padoa-Schioppa dovevano analizzare 270 articoli della legge finanziaria propriamente detta e 43 del decreto legge. Comunque, un corpus giuridico di oltre 300 articoli. Il decreto legge, secondo alcuni, conterrebbe elementi di incostituzionalità. Come quelli relativi al meccanismo che porta al 20% la tassa sulle rendite finanziarie.

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