Impregilo avanza verso City Life Obiettivo: general contractor

Impregilo si prepara a fare il general contractor di CityLife, la maxi-operazione immobiliare avviata sui terreni dell’ex Fiera di Milano. Il comitato esecutivo del gruppo farà un’offerta per acquistare il 50% del Consorzio tre torri (il general contractor, appunto) messo in vendita dal gruppo Lamaro (famiglia Toti). L’altro 50% appartiene a Immobiliare Lombarda del gruppo Ligresti, che attualmente non prevede di cederlo. Se quest’ultimo dovesse dare la propria disponibilità in futuro, l’interesse di Impregilo sarebbe quello di salire al 100%. La posta in gioco sono i contratti per la costruzione di CityLife, del valore complessivo di un miliardo di euro. Ieri, durante la presentazione dei dati di bilancio 2009, i vertici di Impregilo (il presidente Massimo Ponzellini e l’ad Alberto Rubegni) hanno voluto sgombrare nettamente i discorsi da un possibile equivoco: Impregilo sarà costruttore ma non ha alcuna intenzione di entrare in CityLife, la società immobiliare che sviluppa il progetto. Anche questa precisazione (di fare i costruttori-fornitori e di non assumersi rischi da venditori) ha dato forte spinta al titolo in Borsa, che ha guadagnato il 3,62%. Detto per inciso, il gruppo Lamaro ha messo in vendita anche il suo 20% in CityLife; l’80% appartiene con quote paritetiche ad Allianz, Generali e Fondiaria Sai, che godono di prelazioni. Secondo indiscrezioni, interessata a rilevare la quota sarebbe Generali.
Nel 2009 sono calati sia i ricavi (da 2,96 a 2,7 miliardi) sia gli utili (da 167 a 77 milioni) di Impregilo. Ma questi ultimi nel 2008 erano stati caratterizzati da poste straordinarie. Niente dividendo. Tuttavia i conti sono apparsi migliori delle aspettative, specie considerando il momento congiunturale tutt’altro che favorevole. Di forte effetto il portafoglio ordini, giunto complessivamente a quasi 21 miliardi; i soli contratti acquisiti nell’anno hanno un valore di 6,2 miliardi. La quota di export del gruppo è prossima al 70%.
Molti i temi aperti: la prossima quotazione, alla Borsa di San Paolo, dei 1.

500 chilometri di autostrade in concessione in Brasile; il pagamento, tuttora sospeso, del termovalorizzatore di Acerra, del valore di circa 400 milioni; il 21 maggio poi la Cassazione dirà l’ultima parola sul sequestro preventivo di 266 milioni, sempre legato alla vicenda rifiuti in Campania. Sullo sfondo, la costruzione del Ponte sullo Stretto: entro l’anno dovrebbero essere pronti i progetti definitivi.

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