Impreparati Ora solo Rosetti può salvarli

Adesso, con un ritardo di due settimane, lo hanno capito tutti. Hanno finalmente capito che non si tratta di un errore, isolato, magari clamoroso, di un arbitro in cattiva forma. Può capitare, è sempre capitato in tutte le stagioni: scandalizzarsi sarebbe stato da ingenui oltre che da superficiali. No, il deficit denunciato dal campionato in materia di arbitri segnalato in modo isolato da qualche addetto ai lavori (Galliani dixit dopo Cesena-Milan) è molto più profondo e strutturale, non riguarda solo l'arbitro Russo, in odore di promozione a internazionale per il rendimento ottenuto nel precedente torneo con un diverso designatore (Collina) e ha acceso una luce sinistra sull'inizio del campionato stesso. Adesso son tutti d'accordo, persino quei critici che sulle prime hanno preso a storcere il naso, a fare le pulci ai giudizi di Galliani, a considerare la polemica promossa dal dirigente berlusconiano un modo molto astuto per concentrare l'attenzione sugli arbitri distraendola da Allegri e dai lavori in corso a Milanello: la gestione complessiva degli arbitri di serie A, i metodi di preparazione e di designazione applicati dai due nuovi responsabili (Nicchi e Braschi) si sono rivelati alla prova del campo un disastro.
Anche il presidente della Roma, Rosella Sensi, dopo Zamparini e il comunicato ufficiale della Fiorentina, dopo i lamenti e le proteste di Genoa e Cesena, hanno chiamato in causa non l'arbitro sciagurato di mercoledì sera a Brescia ma Nicchi e Braschi, uno protettore dell'altro a dimostrazione che guidare in due una squadra di arbitri, non è difficile ma impossibile. Avete mai visto o sentito due A.d. che amministrano la stessa azienda, o due direttori che guidano un giornale? Così è anche tra gli arbitri di serie A abituati nel passato ad ascoltare i suggerimenti, i consigli e anche le disposizioni di un solo dirigente (Collina) e invece sballottati finora tra il designatore ufficiale (Braschi) e quello dietro le quinte (Nicchi).

Perché in serie B, dove ha preso Rosetti il bastone del comando, un simile cortocircuito non è accaduto? Finalmente può cominciare una discussione approfondita sul cattivo funzionamento del servizio arbitri, mettendo da parte quelle espressioni da cabarettista fin qui ascoltate («se si lamentano in tanti, vuol dire che va tutto bene»: parole di Marcello Nicchi, presidente dell'Aia) e occupandosi delle disfunzioni reali correndo ai ripari. Come? Riunificando la Can di A con quella di B e lasciando a Rosetti il compito di guidare i suoi ex colleghi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica