Impresa di pulizie evade 65 milioni Cinque arrestati

Cinque arresti, ventuno denunce, il sequestro di beni per oltre cinque milioni di euro e la scoperta di 65 milioni di euro evasi al fisco. Questo il bilancio della "operazione orchidea" condotta dalla Guardia di Finanza di Magenta  

Impresa di pulizie 
evade 65 milioni 
Cinque arrestati

Magenta (MI) - Cinque arresti, ventuno denunce, il sequestro di beni per oltre cinque milioni di euro e la scoperta di 65 milioni di euro evasi al fisco. Questo il bilancio della ’operazione orchideà condotta dalla Guardia di Finanza di Magenta, in provincia di Milano. L’operazione ha permesso di scoprire una frode condotta attraverso l’emissione di fatture per lavori inesistenti nel settore delle pulizie. Sono anche state sequestrate quote di nove società commerciali completamente sconosciute al fisco. La frode, secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, era strutturata su tre livelli:al primo livello vi era una società di Cusano Milanino, utilizzatrice delle fatture false e maggior beneficiaria del sistema, al secondo livello vi erano società filtro che giravano le fatture false, emesse da società cartiere, alla società di primo livello e al l terzo livello vi erano società cartiere, le quali emettevano le fatture false alle società filtro. Inoltre gli operai, quasi tutti extracomunitari, assunti con contratti di tipo part-time, prestavano un’attività lavorativa per un numero di ore di gran lunga superiore a quello ufficiale. la retribuzione del personale avveniva, infatti, con regolari buste paga riportanti le ore previste dal contratto di lavoro, mentre veniva corrisposta fuori busta la parte di compensi relativa alle ore eccedenti quelle contrattualmente previste, con notevole evasione dei contributi previdenziali ed assistenziali. Il flusso finanziario relativo al sistema di frode, ha permesso, spiega una nota, all’amministratore della società di primo livello (M.I, 48 anni, di origine egiziana), di acquisire un’ingente disponibilità di denaro contante, utilizzato in parte per coprire i costi della manodopera in nero ed in parte per effettuare investimenti di natura mobiliare ed immobiliari in Italia ed in Egitto, dove è stato realizzato un imponente villaggio turistico sul Mar rRsso. È stato poi accertato che una dipendente della società di primo livello, approfittando dell’ingente ed incontrollato flusso di denaro proveniente dal sistema di frode, ha distratto dal patrimonio della società somme per circa 2 milioni di euro, successivamente utilizzati in investimenti immobiliari per sè e per i suoi familiari.

In conseguenza delle verifiche fiscali effettuate si è delineato un ingente debito d’imposta verso lo Stato da parte delle società coinvolte nel sistema di frode per cui le stesse sono state dichiarate fallite dal tribunale di Milano.

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