Boom delle cooperative, società a responsabilità limitata in crescita e fuga dalle società personali. Leconomia milanese cambia volto. La crisi spinge le imprese a «mettersi in sicurezza», a cercare così delle forme diverse per fronteggiare la crisi. Risultato: dal 2007 a oggi il panorama delle società milanesi è totalmente cambiato. Le società per azioni lasciano il posto alle Srl che tutelano maggiormente i beni personali. Ma crescono ancora di più le cooperative, anti-crisi per natura.
E quanto emerge da una ricerca promossa dallOsservatorio del Diritto societario della Camera di commercio di Milano realizzata in collaborazione con lUniversità Cattolica e presentata ieri durante il convegno dal titolo «Le diverse forme giuridiche dei soggetti economici in Italia: modelli di crescita e nuove forme di cooperazione».
Un dato, come sintesi: leconomia milanese (ma anche quella lombarda) in questo momento di crisi si trasformano per essere meno vulnerabili.
Ecco quindi che le Spa, sia quelle quotate che quelle non quotate in Borsa negli ultimi quattro anni in città sono diminuite dell8,1 per cento. Un trand confermato anche in questultimo anno, con un 1,7 per cento in meno. E se le Spa soffrono, risulta critica anche la situazione per le società di persone che registrano un dato ancora più forte: il 13 per centro in meno negli ultimi quattro anni anche se nel corso dellultimo anno cè stato un seppur lievissimo 0,2 per cento in più. A fronte di questa crisi in crescita le società a responsabilità limitata che aumentano a Milano (+4,2 per cento in quattro anni. Secondo lanalisi della Camera di Commercio si sarebbe verificato un effetto di sostituzione tra le modalità di società. «E probabile - spiegano - che le motivazioni sono da ricercare nella maggiore convenienza economica delle Srl rispetto alle Spa per quanto riguarda i costi di transazione che la Riforma del 2004 ha introdotto e che la crisi ha contribuito a accentuare».
Un trand confermato anche in Lombardia dove le società a responsabilità limitata sono aumentate del 7,6% in 4 anni.
E un vero e proprio boom a Milano (ma anche in Lombardia) di cooperative e del mondo del terzo settore (associazioni, fondazioni) che registra in città un più 11 per cento dallinizio della crisi (il 7,6% in tutta la Regione). Un dato che si discosta da quello italiano che non supera il 3 per cento dal 2007 a oggi. Non solo. Le imprese diventano più trasparenti e controllate: contro la crisi il sistema si struttura. E con la crisi, si rafforza da parte delle imprese la necessità di aumentare la propria trasparenza nei confronti del mercato, anche con l'ausilio di un sistema dei controlli più articolato che ne aumenti lefficacia nel prevenire situazioni di default.
«L'impegno del nostro Osservatorio che riunisce gli esponenti del mondo economico, sociale, istituzionale ed accademico - ha commentato Bruno Ermolli, presidente dell'Osservatorio sul Diritto Societario della Camera di commercio di Milano - riguarda il monitoraggio che realizziamo periodicamente sulla base di dati raccolti sia a livello locale che nazionale. Questi dati sono stati presentati nel corso di un'apposita conferenza, quest'anno dedicata all'impatto della crisi sulle imprese». Un compito come è stato sottolineato che riguarda il ruolo della Camera di commercio, che in seguito alla legge 580/93, ha anche il potere di proposta normativa per quanto riguarda il sistema delle imprese.
«Gli Osservatori della Camera di commercio di Milano - ha concluso Ermolli - sono nati dieci anni fa proprio allo scopo di "ascoltare" le attese delle imprese in materia di normativa societaria, promuovere in fase ante-promulgazione il soddisfacimento di eventuali attese normative che vengono dalle imprese ed offrire al sistema delle imprese assistenza nell'interpretazione della normativa».
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