Il problema non è che i corrispondenti della stampa estera sono faziosi, di sinistra, anti-berlusconiani o radical-chic: è che sono mediocri. Il problema non è che usano tratteggiare il nostro Paese come una macchietta caricaturale che sia almeno riconoscibile ai loro connazionali: è che sono proprio sciatti, professionalmente scadenti, in qualche caso da rispedire a casa per palese incapacità. Quello che è successo ieri è incredibile: a proposito dellormai celebre «grattacielo storto» progettato dallamericano Daniel Libeskind per larea milanese Citylife, quella dellex Fiera, lIndependent ha dedicato mezza pagina a una dichiarazione di Berlusconi che risulta anche nel titolo, eccolo: «Ha bisogno di Viagra: ecco il verdetto di Berlusconi sul lavoro di Libeskind». Il dettaglio non è solamente che Berlusconi non ha mai detto una frase del genere, ma che lha detta Umberto Eco, il quale oltretutto aveva detto una cosa diversa: «Milano è piena di gente che ha il membro storto: ce ne sarà uno in più e prenderà il Viagra».
Non è finita: accortisi della scemenza che avevano fatto (perché scambiare Berlusconi per Eco è comunque da scemi) i signori dellIndependent si sono limitati a cambiare larticolo nella versione online, rititolandolo («Non è abbastanza virile, verdetto di Berlusconi sul lavoro di Libeskind») rifacendosi a una vecchia e presunta battuta del premier che pure non aveva mai ufficialmente pronunciato, e che infatti anche i giornali italiani avevano riportato senza virgolette: quel grattacielo comunica un senso di impotenza, fu attribuito al premier. Finita? No, perché prima ancora che lIndependent correggesse molto parzialmente la sua scemenza (correggesse per modo di dire) altra stampa inglese aveva già fatto in tempo a scopiazzare larticolo, tanto che il Daily Magazine, per esempio, riportava ancora in serata: «Berlusconi ha espresso il suo punto di vista sul grattacielo al giornale italiano Corriere della Sera. Ha detto: «Milano è piena di gente che ha il membro storto: ce ne sarà uno in più e prenderà il Viagra». Cioè la frase di Eco.
Very bello, very professional. Qui non stiamo neppure parlando di mancata verifica delle fonti, qui manca proprio la fonte, qui cè un giornalista dellIndependent che si chiama Arifa Akbar («Arts Correspondent») che probabilmente non è fazioso, non è di sinistra, non è o particolarmente anti-berlusconiano o radical-chic: non sa leggere litaliano.
Un incidente? Cose che capitano? Ce la prendiamo troppo? Eh no. allora: un quotidiano inglese prende una cantonata bestiale e non ha neppure la dignità professionale di scrivere, chessò, «scusate, abbiamo attribuito al presidente del Consiglio italiano una frase che era di un famoso scrittore, ce ne scusiamo con i lettori»; macché: gli inglesi loro cambiano il titolo e scrivono semmai che «Umberto Eco si esprime a sostegno delle parole di Berlusconi», parole che però non si capisce quali siano, perché non ci sono. E descrivono Berlusconi come «Primo ministro incline alla gaffe» quando la gaffe lhanno appena fatta loro. E poi che fanno? A corredo riportano vecchie frasi di Libeskind che apparentano Berlusconi al fascismo, al totalitarismo e al nazionalismo, in quanto lui «è uno xenofobo, un reazionario e odia gli stranieri». E non si dica che certa stampa straniera abbia un leggero pregiudizio nei confronti di Berlusconi.
Dettaglio finale che riguarda più lipocrisia di Libeskind che la sciatteria dellIndependent: Libeskind in realtà ha già accettato di modificare il progetto. Il suo studio sta già rendendo il venturo grattacielo leggermente più «nobile», tanto che le spalle saranno rialzate e la sagoma rettificata con una correzione pur di pochi gradi: il tutto per renderlo più appetibile e vendibile alle strutture del terziario che potrebbero occuparlo in futuro, hotel compresi. Sicché: in pubblico, nellipotesi che il grattacielo venga modificato, Libeskind paventa «ciò che è accaduto negli anni Trenta in Germania e in Italia quando agli architetti si mise la museruola»; dall'altra, pur di poco, raddrizza il grattacielo.
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