Imu e multe, la stangata continua

La stangata sulla prima casa non si ferma. A confermarlo è la presa di posizione del sindaco Giuliano Pisapia che, sull’aumento dell’Imu, dichiara: «Non voglio essere un sindaco amministratore di condominio ma un sindaco che possa dare sviluppo, da tutti i punti di vista, a Milano, che deve tornare a essere un punto di riferimento internazionale». Una risposta che non solo svela le intenzioni del primo cittadino, ma sembra voler mettere in riga la propria coalizione, che sul tema, ha già fatto delle fughe in avanti, ma in senso opposto. «Noi vogliamo avere importi - ha aggiunto Pisapia - per salvaguardare un bilancio corretto, rispettare il Patto di Stabilità, ma anche per fare quegli investimenti necessari». Niente sconti quindi. Ma a salire sulle barricate milanesi è la stessa coalizione arancione che si ribella contro la decisione di aumentare dallo 0,4 allo 0,5% la tassa sulla prima casa: «Non siamo assolutamente d’accordo - annuncia battagliera Carmela Rozza capogruppo del Pd -. Siamo per mantenere la prima casa al 4 per mille che è la quotazione standard minima. Possiamo essere disponibili a fare una sola valutazione per chi possiede più di un appartamento.

Stiamo valutando come aiutare quelli che hanno un mutuo». I 450mila intestatari di un unico alloggio, infatti, rischiano di dover sborsare in media per un appartamento A3, cioè economico, di 90 metri quadri 233 euro (con aliquota allo 0,4%).

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