«Con gli incassi un nuovo metrò»

«Il pedaggio per entrare a Milano? Ogni iniziativa presa per combattere l’inquinamento è vista favorevolmente da Regione Lombardia». La prende con diplomazia l’assessore ad Artigianato e servizi Marco Pagnoncelli che dal Pirellone osserva il gran agitarsi intorno alla proposta Moratti.
Assessore Pagnoncelli, ma questo ticket s’ha da fare o no?
«Ripeto, combattere lo smog è un impegno importante».
E il ticket è utile oppure è solo, come dice qualcuno, una gabella medioevale?
«Può servire, ma certo non pensando al modello Londra».
Proprio quello che piace alla Moratti in luna di miele con Ken il «rosso» Livingstone, sindaco sul Tamigi.
«Basta dire che a Londra il ticket ha avuto effetti positivi sul traffico, diminuendolo del 25 per cento, ma non sull’inquinamento calato solo del 3 per cento».
La solita guerra di cifre. Allora che si fa?
«Ci vuole una cabina di regia».
Spieghi.
«L’inquinamento non si ferma ai confini della città. Va in giro, si sposta».
Lapalissiano.
«Allora non è un problema che riguarda solo Milano, ma piuttosto tutto il bacino della pianura Padana. Quindi Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna».
La faccenda si complica.
«È un problema che va affrontato su scala regionale. E allora dev’essere gestito da un ente adeguato».
Tradotto, Regione Lombardia vorrebbe comandare.
«La Regione sarebbe opportuno coordinasse il lavoro. Lo facciamo già con il tavolo che si occupa dell’aria. Partecipano le Province, tutti i sindaci delle grandi città e di quelle con più di 40mila abitanti».
Vuol dire che Formigoni riesce miracolosamente a metterli tutti d’accordo?
«Dico che abbiamo preso molte iniziative e sui provvedimenti importanti c’è stato accordo. Certo si discute, ma il tavolo di regia per l’aria funziona».
Altrimenti?
«Altrimenti ogni città potrebbe pretendere il suo ticket. E allora la congestion sarebbe di pedaggi. Ognuno potrebbe voler mettere il suo».
Una babele.
«Bisogna intendersi bene. Il ticket serve per far diminuire il traffico o lo smog?».
Dicono lo smog.
«Vede, allora ci vuole un coordinamento regionale».
Dalla Provincia l’assessore ai Trasporti Paolo Matteucci dice che sarà uno tsunami su tutto l’hinterland.
«No, se sarà accompagnato da un’azione integrata ed efficace su trasporto locale e infrastrutture. Altrimenti sì, sarà soltanto la solita tassa che ricade sui cittadini».
A pagare saranno sempre gli stessi.
«Come tutte le tasse innescherà dei problemi».
Come il conto di artigiani, operai e autotrasportatori che ricadrà sui milanesi.
«Inevitabile. Ma lo ripeto, bisogna capire se si vuol colpire il traffico o lo smog. Se solo il traffico non vale la pena. Se, invece, è un modo per migliorare la qualità dell’aria, allora la Regione è pronta ad appoggiare la proposta e ad affiancarla con iniziative importanti».
Per esempio?
«È già in approvazione una legge sull’aria».
Un provvedimento concreto?
«Anticiperemo all’inverno la classificazione ecologica delle auto.

Ogni mezzo sarà obbligato ad avere un bollino ben in vista che ne mostri la classificazione. Che so Euro4, Euro2, le diverse categorie di emissioni inquinanti. Oggi il vigile è costretto a fermare l’auto e controllare il libretto. Così, in caso di restrizioni, sarà tutto più semplice ed efficace».

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