Inchiesta G8, il processo trasferito a Roma

La Cassazione fa traslocare a Roma l'inchiesta fiorentina sul G8 "Grandi Eventi" inerente, in particolare, l'appalto per la Scuola dei Carabinieri. Lo avevano chiesto i legali dei tre indagati

Inchiesta G8, il processo trasferito a Roma

Roma - Trasloca a Roma l'inchiesta fiorentina sul G8 "Grandi Eventi" inerente, in particolare, l'appalto per la Scuola dei Carabinieri. A deciderlo ieri sera la Sesta sezione penale della Cassazione dopo una lunghissima Camera di Consiglio durata molte ore. Lo avevano chiesto i legali dei tre indagati: l'ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, l'imprenditore Francesco Piscicelli (quello intercettato mentre dice di ridere nel letto la notte del terremoto in Abruzzo) e l'avvocato Guido Cerruti.

La posizione di Balducci I legali di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, avevano preferito non ricorrere alla Cassazione. Tuttavia effetti positivi per Balducci ci saranno lo stesso: "La decisione della Cassazione si ripercuote anche per la sua posizione", ha detto l'avvocato Franco Coppi che difende Balducci, l'unico indagato detenuto in carcere oltre a De Santis. Invece Cerruti ha solo l'obbligo di firma e Piscicelli, per motivi di salute, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Dunque salta l'udienza fissata con rito direttissimo che avrebbe dovuto iniziare tra cinque giorni, il 15 giugno. La scelta di questo rito urgente, scelto dalla Procura saltando l'udienza preliminare, aveva come conseguenza il protrarsi delle misure cautelari per tutti gli indagati, eccetto, forse, per Piscicelli che ha scelto il rito abbreviato.

La competenza di Firenze Se fosse stata confermata la competenza di Firenze le misure restrittive si sarebbero protratte per tutta l'estate. "Finalmente la Cassazione - hanno commentato i difensori di De Santis, avvocati Remo Pannain e Alfredo Gaito - ha ripristinato la legalità violata e adesso si metterà un po' d'ordine in questo procedimento che ha molte incongruenze". I legali hanno inoltre spiegato che domani stesso presenteranno "istanza di scarcerazione sia innanzi alla magistratura fiorentina sia alla magistratura romana" anche se "di sua iniziativa, i giudici di Firenze, a seguito della dichiarazione di competenza pronunciata dalla Cassazione, potrebbero già da ora provvedere a mettere fine alle misure detentive che sono già ampiamente scadute visto che si torna indietro con i termini di fase". Ieri mattina, invece, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, aveva chiesto che fosse confermata la competenza della Procura di Firenze dando così il via libera all'udienza direttissima del 15 giugno. Il pg Riello aveva anche chiesto la conferma di tutte le misure cautelari emesse lo scorso marzo dalla Procura di Firenze.

La Scuola marescialli L'appalto per il quale la magistratura di Firenze aveva aperto l'inchiesta è quello per la Scuola marescialli dei carabinieri. Secondo Riello l'impianto accusatorio era adeguatamente sostenuto.

In precedenza il Tribunale del Riesame di Firenze aveva detto "no" alle scarcerazioni sostenendo che "il sodalizio" e la solidarietà tra gli indagati sono ancora intatti e quindi "in considerazione dei legami profondi con soggetti di livello istituzionale elevato permangono i pericoli di recidiva e inquinamento delle prove".

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