Roma - È infondata la notizia dell’audizione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, come testimone, nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3. È quanto afferma un comunicato diffuso dal Procuratore Giovanni Ferrara e dall’aggiunto Giancarlo Capaldo.
"La Procura di Roma - è detto nella nota - con riferimento alle notizie diffuse da alcune testate giornalistiche secondo cui, nell’ambito dell’inchiesta denominata dai mezzi di comunicazione P3, potrebbe essere sentito come persona informata sui fatti, il presidente del consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, segnala come tali notizie siano del tutto infondate e frutto di mere illazioni giornalistiche".
"Nello stesso tempo - prosegue la nota - la Procura di Roma non può non rilevare l’assoluta gravità, per il serio nocumento alle indagini della illegittima diffusione del verbale delle dichiarazioni rese il 19 agosto 2010 dall’indagato Arcangelo Martino e la ferma intenzione di accertare le relative responsabilità penali. La Procura di Roma continuerà a svolgere il suo ruolo con la consueta serietà e determinazione e senza alcun pregiudizio".
Caliendo: mai stato da "Tullio" con Carboni" "Non ho partecipato a nessun altro pranzo in cui era presente Flavio Carboni": il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, smentisce quanto avrebbe riferito in un interrogatorio in carcere Arcangelo Martino, e cioé che nel corso di un pranzo al ristorante 'Tullio', presente Caliendo, si sarebbe discusso di come intervenire sulla Corte Costituzionale per salvare il 'Lodo Alfano'. "Non sono mai stato a pranzo da 'Tullio' con Carboni: ci sono stato alcune volte con magistrati, amici e colleghi, ma mai con Carboni che ho incontrato una sola volta a casa Verdini". A tale proposito, Caliendo ribadisce - così come ha fatto nel corso del suo interrogatorio dinanzi ai magistrati di Roma lo scorso agosto - durante il pranzo a casa Verdini, nel settembre del 2009, "non ero presente quando si sarebbe discusso di 'Lodo Alfano' perché non ero andato prima". In ogni caso, sottolinea Caliendo, "se in talune occasioni possa essersi parlato di 'Lodo Alfano' o della causa Mondadori, ciò è avvenuto così come oggi si parla dell'appuntamento del 15 dicembre prossimo alla Corte Costituzionale (quando si discuterà di legittimo impedimento - ndr), ma mai con l'intendimento di influenzare la Corte Costituzionale o la Cassazione. Non ho mai parlato con nessuno di ipotesi di questo tipo".
Caliendo ricorda di essere "amico intimo" di diversi giudici della Corte Costituzionale e dell'ex presidente della Cassazione Vincenzo Carbone: "Quale motivo avrei avuto di fare ricorso ad intermediari" quali Lombardi, Martino o Carboni? Il Sottosegretario alla Giustizia annuncia inoltre di "aver dato incarico al mio avvocato di avviare indagini difensive che dimostrino la mia estraneità. Quando sono stato interrogato - sottolinea - ho indicato una serie di testi o di persone che potevano confermare quanto da me sostenuto. Se non lo faranno i magistrati, sarò io a ricorrere a indagini difensive".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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