UN’INCHIESTA TROPPO D’ASSALTO

Percorsi d'amore (domenica su Raitre, ore 23,20). A seguire, estratti da una serie di domande poste dall'inviata-conduttrice Anna Scalfati agli incolpevoli ospiti della casa di riposo Roma 1 che hanno commesso la sola imprudenza di farla accomodare accanto a loro, forse per rompere la monotonia di giornate tutte uguali. Non potevano immaginare che il giornalismo italiano, spesso accusato di essere timido davanti ai potenti, sa invece essere intransigente e non fa sconti a nessuno quando irrompe in un ospizio con ansia di verità-tutta-la-verità-nient'altro che la verità. Parola d'ordine: capire. Obiettivo: scandagliare, andare in profondità, svelare. Senza remore o censure. E fa niente se, forse, gli ospiti della casa di riposo Roma 1 non è che avessero tutta questa voglia di sottoporsi a un tale pressante interrogatorio, pur avendo sentito parlare dei superiori diritti del «giornalismo d'inchiesta» e delle sue esigenze. Intervistatrice: «Lei signora è qui da quando aveva 68 anni. Non poteva continuare a lavorare?». L'intervistata (una minuta signora cui non è rimasta molta voce) biascica una timida risposta difficilmente comprensibile. Intervistatrice, rincarando la dose con un sorriso che intende essere dolce, almeno all'apparenza: «Quindi è venuta qui per non pagare l'affitto? Perché signora non ha affittato un appartamento invece che venire qua?». Intervistatrice (cambiando obiettivo e indirizzandosi verso un'altra ospite piena di dignitosa tranquillità, almeno prima dell'intervista). «Lei era bella, vero? Perché non si è sposata invece di venire qui? Non è meglio stare nella propria casa, tra le proprie cose, tra i propri ricordi? Qui non è peggio?». Non ritenendo di avere avuto risposte soddisfacenti, l'intervistatrice si rivolge a un'altra signora con accento meridionale: «Al sud c'è il senso della famiglia, si sentono tutti uniti. Perché allora lei sta qui? Lei non ci vuole stare con sua figlia?». A un'altra ospite, che di figlie ne ha due: «Ma vengono a trovarla, le sue figlie? A me hanno detto che non vengono. Come mai sta qui e non con le figlie?». Tra una intervista e l'altra, partono alcuni contributi registrati all'insegna della vecchiaia felice (settantenni ancora pieni di vigore sessuale, altri rinati piantando fiori) con sottotitoli in sovrimpressione tipo: «A S. Casciano gli anziani sanno come invecchiare».

Tutto all'insegna dell'obbligo della completezza d'informazione, tutto animato dalle migliori intenzioni di capire, far capire e mostrare tutti i lati della vecchiaia. Anche se, mettendosi nei panni degli ospiti della casa di riposo, tutto sommato molti telespettatori - almeno in questa circostanza - non si sarebbero certo lamentati di eventuali reticenze.

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