Incidente sul lavoro a Pomezia, muore un operaio

A meno di una settimana dalla morte di Sergio Capitani, il tecnico morto nella centrale Enel di Torre Valdaliga a Civitavecchia, ieri un altro incidente mortale alla Ecosistem spa di Pomezia. Un operaio di 47 anni è morto dopo essere stato colpito con violenza al torace da un pistone che si è staccato improvvisamente dalla pressa tritarifiuti che stava manovrando. L’operaio, 47 anni, originario della Sardegna che da tempo viveva a Pomezia, lascia la moglie e due figli. Stando alle prime dichiarazioni degli altri operai, l’uomo era normalmente al suo posto di lavoro quando dal pesante macchinario, come «un proiettile di acciaio», è stato «sparato» il pistone. L’operaio non ha forse neppure avuto il tempo di accorgersene perchè è stato colpito in pieno petto ed è morto sul colpo, forse per lo sfondamento della cassa toracica. L’equipaggio del 118, arrivato sul posto, non ha potuto che constatarne il decesso. La salma per tutto il giorno è stata lasciata sul posto dell’incidente per i rilievi in attesa del nulla osta alla rimozione da parte della Procura di Velletri che dovrà disporre anche l’autopsia. Sull’accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Pomezia. La Ecosistem spa, che è gestita da un consiglio di amministrazione, è un’azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti per conto di Comuni e ditte.
In merito all’accaduto la neopresidente della Regione Lazio Renata Polverini ha «assicurato il massimo impegno per garantire ai lavoratori del Lazio la massima sicurezza, più controlli, più formazione e informazione». «Sono vicina ai familiari dell’operaio - ha aggiunto - che ha perso la vita oggi e a loro esprimo il più profondo cordoglio. Dopo il tragico incidente di Civitavecchia questa ennesima morte ci addolora. Aspettiamo di conoscere le cause su quanto accaduto e che vengano accertate le responsabilità.

Da parte mia ho già assicurato che ci sarà il massimo impegno della Regione perché, nell’ambito delle proprie competenze in materia, sia garantita ai lavoratori del Lazio la massima sicurezza. Questo significa più controlli, perché le norme siano rispettate e attuate con rigore».

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